Un calo di concentrazione, un errore in marcatura, nulla più. Eppure, la palla spedita dentro la porta da Radja Nainggolan, a quasi una settimana di distanza, fa ancora la differenza. Poteva essere un sereno pomeriggio capitolino e invece la trasferta in casa della Roma per il Napoli si è trasformata in incubo, incubo che prende i contorni di una storia già scritta, già vista e soprattutto già vissuta.
Una gara senza infamie né lodi quella del Napoli all’Olimpico; di certo, se fosse stata decisa ai punti, gli azzurri avrebbero potuto dire maggiormente la loro. Ma il calcio non è la boxe, e alla fine vince solo chi la palla riesce a spedirla dentro; non Higuain, due volte murato da Szczesny, non Hamsik, fermato da Rudiger quando avrebbe solo dovuto spingerla dentro, ma sicuramente Nainggolan si.
A tutti è parso chiaro il parallelo con la gara di Torino dello Juventus Stadium. Una partita a cercare di portare a casa il risultato e poi la doccia gelata nel finale. Lì era stato Zaza quando alla fine mancavano poco meno di due minuti, nell’ultimo turno, invece, al belga mancavano ancora pochi secondi prima del novantesimo. Due gare che avrebbero potuto cambiare la stagione azzurra e che alla fine la differenza l’hanno fatta solo in negativo: lì era stata la Juve a scavalcare il Napoli in graduatoria, un sorpasso poi mai più riassorbito, qui la Roma si riavvicina pericolosamente al secondo posto per un finale di stagione.
Chi ne ha la colpa? Tutti, probabilmente. Una squadra incapace di tenere botta fino alla fine lontano dal San Paolo, così come un allenatore che non riesce molto spesso a leggere il senso delle gare. Togliere Allan all’Olimpico è stata una sorta di autorete per il tecnico azzurro, visto che il neo entrato David Lopez ha lasciato tranquillamente che l’azione del gol giallorosso venisse fuori senza alcuna marcatura.
Gli azzurri sono poi tornati ad incassare gol con una facilità spaventosa. Anche a Roma Reina ha dovuto raccogliere il pallone dal fondo della rete. Sono 6 i gol subiti nelle ultime tre trasferte, partite che hanno rappresentato per il Napoli altrettante sconfitte. Udinese, Inter, ora la Roma.
Prendere gol negli ultimi minuti, poi, pare essere una situazione abbastanza frequente per la squadra di Sarri. In stagione, se consideriamo l’ultimo quarto d’ora di gioco, è già capitato per ben 8 volte e in 5 di queste occasioni il risultato finale è poi stato la sconfitta.
La prima volta a Sassuolo, alla prima di campionato, con il gol di Sansone a 5′ dalla fine, poi l’uno-due interista al San Paolo con Jovetic e Ljajic che tra il 75′ e il 92′ fanno fuori gli azzurri dalla Coppa Italia.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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