Il suo anno con la maglia del Napoli è stato senza dubbio esaltante: 38 gol tra campionato e coppe, record su record infranti, l’occasione per tornare ad essere uno dei migliori e più appetiti giocatori al mondo. All’anno di Gonzalo Higuain, però, è mancata la ciliegina sulla torta, perché il suo Napoli, nonostante una stagione ben sopra le righe ed il record di punti di sempre in classifica nella sua storia, non è riuscito a raggiungere il traguardo più ambizioso, quello dello scudetto. Troppo forte la Juve, ma anche troppo imprecisi gli azzurri negli episodi chiave di un campionato che ha lasciato dietro di sé parecchi rimorsi.
Gonzalo, però, non dispera; la ciliegina sulla sua stagione da incorniciare può ancora arrivare, perché il suo anno di calcio giocato non è ancora finito.
Alle porte c’è la nazionale argentina che lo aspetta a braccia aperte e lo mette al centro del suo progetto: in un attacco atomico, insieme con Messi, Aguero, Gaitan, Di Maria e l’ex Napoli Lavezzi, il Pipita si candida ad avere un ruolo da protagonista agli ordini di Martino.
Ad inizio anni ’90, Higuain era ancora troppo giovane per contribuire alla causa, eppure nella testa avrà stampate le immagini delle troppe cadute dei suoi beniamini.
Nel 2011 la sua avventura si concluse ai quarti contro l’Uruguay, lo scorso anno fu invece il Cile a spezzare i sogni di gloria del Pipita e dei compagni.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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