Un calciomercato infuocato sin dal primo giorno. Per il Napoli, quella che verrà, sarà una estate rovente, tra campo e mercato, tra progetti per il nuovo anno che sta per cominciare – si comincia il prossimo 9 luglio in quel di Dimaro – ed una nuova rosa da mettere a disposizione di Maurizio Sarri, allenatore che tanto bene ha fatto al primo anno d’azzurro e che certamente vorrà ripetersi anche il prossimo anno.
Come si sta muovendo la società di Aurelio De Laurentiis? Si parla molto, di fatti però ce ne sono in giro pochi. È arrivato già Tonelli a rinforzare la difesa, ma ora l’attenzione è tutta puntata sul centrocampo, uno dei reparti che, soprattutto dietro le prime linee dello scorso anno, dovrà essere migliorato se non si vuole rischiare ciò che si è rischiato nella passata stagione.
Ecco allora le mille voci di mercato per la mediana: tutto è partito da Klaassen, olandese che avrebbe fatto al caso del Napoli ma che ha detto di no all’azzurro dopo una corte durata diversi mesi, quindi si è continuato con Herrera, messicano del Porto la cui telenovela sportiva non si è ancora conclusa. Non solo elementi di qualità ed esperienza però, perché il Napoli nel corso delle ultime settimane ha anche individuato altre tipologie di calciatori che possono fare comodo. Giovani e meno giovani, con qualità o meno qualità. Ecco, quindi, spuntare fuori i nomi di Tolisso, Diawara, De Roon e Ionita; ma anche Axel Witsel, uno che integrerebbe al meglio il reparto azzurro.
Troppi, però, forse dimenticano qual è l’attuale dimensione della mediana napoletana: dando per scontata la permanenza di Jorginho, Allan e Marek Hamsik, i tre che hanno a lungo trainato il carro lo scorso anno, sembra sul piede di partenza Mirko Valdifiori, che lascerà molto probabilmente Napoli nelle prossime settimane così come ha già fatto Chalobah, tornato al Chelsea alla scadenza annuale del prestito.
Sembra poter lottare ancora per un posto in rosa David Lòpez, ma nelle mire di Sarri c’è la volontà di arricchire il reparto con altre due pedine, tra campo e panchina.
Il tecnico di Figline deve, però, anche ricordarsi di ciò che si ha già in casa, ossia quel’Alberto Grassi che troppo sotto coperta sta passando nell’ultimo periodo. Arrivato dall’Atalanta lo scorso gennaio, Grassi non ha potuto mai esordire con la maglia azzurra nei suoi primi sei mesi, da un lato a causa dell’infortunio che ne ha condizionato la sua presenza in rosa, dall’altro per le volontà dello stesso Sarri che non lo ha mai ritenuto pronto neanche per uno scampolo di gara.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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