Prima conferenza stampa dell’anno per Maurizio Sarri, il tecnico azzurro che torna a parlare dopo una lunga estate di silenzi e alla vigilia del vero esordio stagionale, domani sera a Pescara contro i neo promossi di Massimo Oddo.
“Tutta l’Italia ci vede indebolita, ora sta a noi andare in campo dando il 101% per dimostrare che si sbaglino”, questo l’esordio del tecnico apparso serioso è concentrato per la gara di domani, evitando anche lo scottante argomento Higuain.
IL BOMBER CHE NON C’È – Sarebbe stato uno degli argomenti principi della conferenza, e lo si sapeva, ma cosa pensa Sarri della vicenda Higuain? “Quando Higuain era nostro è qualcuno ha parlato di lui a me sono girate le scatole, ora che non è nostro non voglio parlare di Higuain”, il primo pensiero del tecnico. Eppure questo Napoli dovrà essere bravo a sopportarne l’assenza. “Sapremo farne a meno. Sostituirlo non si può, perché giocatori così ce ne sono pochi, ma possiamo impegnarci, lavorare molto come abbiamo già fatto è provare a cambiare il nostro gioco per essere forti allo stesso modo”.
SARRI 2.0 – Ma da Pescara riparte un nuovo Napoli, il Napoli del Sarri 2.0. Il tecnico azzurro vara la sua nuova squadra che sarà pronta al battesimo del fuoco a Pescara. “Sarà per noi una partita insidiosa, complicata. Non vorrei che qualche mio giocatore possa sottovalutare l’impegno; sono una neo promossa, hanno entusiasmo dopo la promozione e sono bene organizzati dal loro tecnico. Per noi sarà un importante banco di prova”.
Il Napoli di questa nuova stagione, però, si è già visto nelle prime uscite amichevoli stagionali, tutte molto positive; ma al calcio d’estate Sarri non crede più di tanto. “Abbiamo fatto cose buone e cose meno buone; mi fanno piacere non tanto i gol realizzati quanto il fatto che a realizzarli siano stati più calciatori. Siamo andati in rete con diciassette ragazzi diversi”. Il nuovo gioco ripartirà dal concetto di squadra, lo stesso che il Napoli ha creato e cementificare nell’ultima stagione. “Dovremo ampliare il nostro gioco e migliorare lavorando. Questa volta non abbiamo un uomo da 36 gol, quindi il concetto di squadra e di gioco dovrà essere molto più forte. Il fuoriclasse di questo Napoli non è in panchina, sono cavolate; io provo a dare loro una organizzazione, ma poi la differenza la fa chi sta in campo”.
IL MERCATO DA ULTIMARE – A corredare le sfide con Pescara e Milan, tra una settimana, ci penserà ancora il calciomercato. “Di calciatori che non sono miei non parlo; non so se la società farà ancora qualcosa, io sono l’allenatore e non il presidente, quindi ragiono da allenatore”. Certi gli innesti di Zielinski e Milik, due giovani polacchi che potranno dare una buona mano. “Zielinski è uno con grandi qualità, deve solo imparare a mostrarla tutta. Milik ha fatto bene in Olanda, deve avere fiducia, così come Gabbiadini; mi dispiace per la situazione di Manolo, continuamente sui giornali. Io sono certo che resterà e che potrà fare bene perché nei piedi ha tanti gol”.
Dunque, per Sarri il mercato del Napoli finisce qua: “Non lo posso dire con certezza, perché non sono il proprietario della squadra. Io lavoro con quello che ho e sono sempre stato abituato a farlo. In porta ho tre portieri affidabili, in difesa la situazione di Tonelli è delicata; in quella zona perderemo Ghoulam e Koulibaly a gennaio, non capisco perché nessuno si ribelli ad una competizione che si gioca nel bel mezzo della stagione. Sono arrivati calciatori giovani, ma talentuosi; sta a noi svezzarli ora è dimostrare che possono essere grandi giocatori; una squadra giovane può avere qualche ostacolo in più, ma ti dà gusto ad allenarla”.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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