Fortino San Paolo. Mai come stavolta possiamo dirlo: il Napoli ringrazia il suo stadio di casa, tartassato e declassato dalla critica che ne fa sempre notare le mancanze esistenti, ma eccezionale punto di forza della squadra azzurra. La squadra di Sarri ha eguagliato contro il Chievo Verona, una settimana fa, il record che fu del Napoli di Diego; era dal 1990, infatti, che la squadra azzurra non raccoglieva 9 successi interni di fila, un risultato ottenuto a cavallo tra questa stagione e il finale della scorsa, un finale che valse l’approdo in Champions.
È un Napoli che vince, convince, che in casa fa fuori chiunque: 12 punti sui 12 disponibili, quattro gare importanti e quattro successi dall’inizio di questa stagione.
Milan, Bologna, Chievo e Benfica, le quattro giornate del Napoli sono cominciate all’alba di settembre, col primo match di cartello della stagione. A Fuorigrotta arrivava il napoletano Montella con il suo nuovo Milan, ma il Napoli e Milik non hanno voluto saperne di favorirli. Il polacco si presenta al suo pubblico con una doppietta, Niang e Suso provano a complicare le cose, ma poi è Callejon a mettere tutto a posto.
4-2 finale, così come 4-2 è stato pochi giorni fa, nel più entusiasmante degli appuntamenti di questo avvio di stagione; gli azzurri regalano un poker al malcapitato Benfica, è Champions e non campionato e allora forse i punti valgono il doppio. A punteggio pieno dopo due uscite, il Napoli batte in modo convincente la quarta forza europea, secondo i parametri della UEFA. Per la qualificazione agli ottavi serve ancora molto, ma la strada intrapresa è quella giusta.
Gli unici passi falsi per gli azzurri arrivano in trasferta; Pescara alla prima dell’anno fu un monito, a Genova contro i gemellati rossoblu non si schiodò lo 0-0 con annesse critiche arbitrali.
È questa la strada che il Napoli dovrà seguire per diventare grande, dimostrando che gare come quella di Palermo e Kiev – le due vittorie esterne di questo avvio – non sono un caso, ma solo diretta conseguenza delle qualità degli azzurri.
Anche a Bergamo, domani, non ci sarà posto per gli errori: l’Atalanta non vive il suo miglior periodo di forma degli ultimi anni, ma avrà voglia di rivalsa e saprà dare del filo da torcere. Dal canto suo, Sarri dovrà pungolare la squadra che rischia di distrarsi tra le euforie della Champions e le nazionali in vista.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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