Il Napoli brutto, poi quello che vince in scioltezza. Al San Paolo si vede tutto ed il contrario di tutto contro un Pescara che per un tempo regge bene, poi si scioglie sotto i colpi azzurri del secondo tempo.
Sarri avrà sgridato a dovere i suoi nell’intervallo, perché la squadra che si presenta in campo nella ripresa è tutt’altra cosa rispetto a quella vista fino a lì. Corta, compatta, capace di far male, finalmente convincente. I tre punti dovevano arrivare in scioltezza e così è stato, nonostante un complicarsi la vita troppo facile per gli azzurri.
LA SVEGLIA ALL’INTERVALLO
Eppure la partenza non pareva delle peggiori: in quattro minuti, prima Insigne e poi Hamsik hanno rischiato di sbloccarla e metterla in discesa. Il Pescara, però, superato il pericolo, non si è sacomposto, ha tenuto bene il campo e messo in difficoltà i padroni di casa con un pressing asfissiante fin dalla trequarti avversaria.
Il Napoli, che si era presentato in mediana con Jorginho, Hamsik e Zielinski, non riesce ad essere realmente pericoloso e la manovra si infrange o su Bizzarri o troppo a lato rispetto alla porta.
Cambia tutto nella ripresa; appena rientrati, gli azzurri trovano il vantaggio con il colpo di testa di Tonelli – secondo gol in due partite per lui – ed un minuto dopo con Hamsik, splendidamente assistito da Zielinski.
In un attimo gli azzurri la mettono in discesa, Marek rilancia la corsa a Diego per i gol segnati proprio mentre Maradona è in città e il Pescara perde certezze, rischiando di capitolare a fondo.
Se non ci fosse Strinic a regalare la palla a Gilardino davanti alla porta – l’ex Empoli sfrutta malissimo l’occasione -, i delfini neanche si vedrebbero dalle parti di Reina.
Il Napoli è lezioso, però, prova a specchiarsi troppo spesso e il tris stenta ad arrivare; parte la girandola dei cambi e, se Oddo ha le mangio legate, Sarri comincia ad alternare le forze in campo, con Allan per Zielinski e Giaccherini per Insigne.
Le occasioni cominciano ad arrivare numerose; prima Callejon sbaglia davanti a Bizzarri, poi ancora l’argentino devia sulla traversa un bolide di Jorginho dal limite dell’area, alla fine è Mertens a metterla a lato.
Il terzo gol sarebbe nell’aria e puntuale arriva: al minuto 85 Allan scodella in area una palla su cui Meretens stavolta arriva preciso, pronto a confezionare il tris.
IL MILAN ALL’ORIZZONTE
Cala il sipario praticamente lì, perché la partita non ha altro da dire e perché il Napoli comincia a pensare alla prossima. E proprio all’ultimo minuto Gavillucci assegna agli ospiti un rigore subito trasformato da Caprari; sulla realizzazione, il fischietto manda tutti negli spogliatoi.
L’obiettivo è stato raggiunto con un risultato largo, ma la strada per raggiungerlo non è stata di certo agevole, per almeno metà gara; se il Napoli saprà ripartire da lì, da quei 45 minuti sottotono che non avrebbe npotuto permettersi contro gli abruzzesi, allora questa squadra potrà permettersi l’ultimo salto di qualità tanto richiesto.
All’orizzonte, però, c’è il Milan; altro banco di prova per un 2017 che è cominciato bene: tre vittorie in altrettante gare.
TABELLINO
NAPOLI-PESCARA 3-1
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Tonelli, Strinic (dal 86’ Maggio); Zielinski (dal 65’ Allan), Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne (dal 80’ Giaccherini). A disp: Rafael, Sepe, Giaccherini, Allan, Maggio, Maksimovic, Gabbiadini, Rog, Pavoletti, Diawara, Lasicki. All. Sarri
Pescara (3-5-1-1): Bizzarri; Crescenzi, Zuparic, Coda; Benali, Cristante, Bruno (dal 64’ Fornasier), Memushaj, Verre (dal 70’ Mitrita); Caprari, Gilardino (dal 70’ Cerri). A disp: Fiorillo, Aldegani, Cerri, Maloku, Delli Carri, Pettinari, Mitrita, Muric, Fornasier, Stendardo, Pompetti. All. Oddo
Arbitro: Gavillucci
Marcatori: 47’ Tonelli (N), 49’ Hamsik (N), 85’ Mertens (N), 90’+3′ Caprari (P)
Ammoniti: Coda (P), Tonelli (N), Benali (P), Bizzarri (P),
Espulsi: Oddo (per proteste)
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
