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Insigne: “Il mister ci ha detto di stare tranquilli. I tifosi si aspettano tanto da me”

Insigne © Getty Images

Mancano pochissime ore all’attesissimo match di questa sera tra Napoli Real Madrid, valevole per gli ottavi di finale di andata della Champions League. A parlare prima dell’incontro non poteva che essere l’unico italiano, e napoletano, in campo al Bernabeu tra le fila degli azzurri. Lorenzo Insigne, infatti, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine dell’edizione odierna de “La Repubblica”. Queste le sue parole: “Sappiamo che il Real è una grande squadra, davanti hanno Ronaldo: il miglior giocatore del mondo insieme a Messi. Ma il mister ci ha detto di stare sereni, resta comunque una partita di calcio. Magari riusciamo a tornare a casa con un buon risultato per giocarci la qualificazione al San Paolo, uno stadio che può incutere timore perfino al Real. La nostra arma migliore è il gruppo che ha creato Sarri, con lui nessuno si sente escluso. Tutti sanno che prima o poi arriva la loro occasione, e ognuno sa quello che deve fare. Sarò l’unico napoletano in campo è questo aumenta la pressione, i tifosi si aspettano sempre di più da me. Però lo stesso che succede a Totti, Florenzi e De Rossi nella Roma”.

Il numero 24 del Napoli ha poi elogiato il suo ex allenatore Benitez“Devo ringraziarlo molto: con lui ho imparato l’importanza della fase difensiva. Prima mi preoccupavo solo di quella offensiva. Invece Sarri dà libertà totale a me, Callejón e Mertens negli ultimi 30 metri. Ci chiede solo di stare attenti nei ripiegamenti”.

Insigne ha poi dato un consiglio a tutti i giovani che voglio intraprendere la strada del calciatore: “Sapersi sacrificare. Io ho rinunciato a tante cose: a uscire il sabato sera, a fare tardi con gli amici. A Napoli ci sono tanti giocatori di talento che non arrivano in alto perché non hanno la capacità di rinunciare a tante cose. Io devo molto ai miei genitori, perché quando avevo 17-18 anni il coprifuoco era alle 22.30, mentre i miei amici tornavano all’una”.

Emanuele Catone

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Emanuele Catone

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