Quello che è successo a Fabio Quagliarella è sulle bocche di tutti. Una vicenda surreale, che trova il suo culmine nell’intervista del napoletano andata ieri durante una delle puntate de “Le Iene”.
L’anno al Napoli, lo stalking, la voglia di rimanere e l’impossibilità di restare a casa, con quella maglia azzurra che aveva rincorso per anni, nelle squadre di mezza Italia.
Le storie di Fabio e del Napoli si sono divise troppo in fretta e per una storia brutta che lascia in bocca l’amaro.
Quei giorni concitati ce li ricordiamo tutti, quella stagione ancora di più: i gol furono 11 (“Ma a me sembrarono 100”, ha detto Quagliarella), ci furono momenti difficili dal punto di vista sportivo, ma ad ogni sua rete il San Paolo acclamava il bomber venuto da fuori per riportare in alto la ‘sua’ squadra.
Lo chiamavano Masaniello.
Poi la rottura improvvisa: dalla Svezia una incredibile notizia, Quagliarella è ceduto, al suo posto c’è già Cavani in campo. Un colpo inaspettato, perché il figliol prodigo dovrebbe nuovamente lasciare casa sua?
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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