Insigne si, Insigne no: pro e contro del rinnovo di Lorenzo

Il futuro di Lorenzo Insigne resta da definire: dopo le parole di domenica scorsa qualche nuovo dubbio sembra essersi instillato, a dispetto di un presunto riavvicinamento paventato nelle ultime settimane. Il numero 24 di Frattamaggiore aveva concesso una breve battuta a margine del ritiro dell’Italia, nella quale affermava che “i matrimoni si fanno in due e De Laurentiis sapete com’è.

Fino a quando me ne darà la possibilità, darò il massimo per il Napoli. Per vincere servono non solo giocatori competitiva ma una società altrettanto forte, e mi auguro che il club azzurro possa migliorare ulteriormente”.

Rinnovo: perché si

E’ quasi superfluo riportare i motivi per i quali Insigne debba continuare a vestire la maglia azzurra: è napoletano, tifoso del Napoli e con tutti i requisiti morali e tecnici per rappresentare la società dentro e fuori dal campo come capitano del futuro. A 25 anni Insigne ha ancora molto da dire e tanta strada da fare in carriera, sarebbe bello se potesse farlo al ‘San Paolo’. I fischi nei suoi confronti sono sempre stati di amore e di affetto, spesso di sprone. Quel 2019 come scadenza contrattuale deve diventare 2029.

Perché no

Un club di calcio deve ragionare con la mente, e poi forse col cuore: sarà così anche in questo caso. Se la dirigenza del Napoli non riterrà conveniente concedere ad Insigne il lauto aumento di stipendio che i suoi procuratori hanno chiesto, allora prepariamoci al divorzio ed a vedere al suo posto un nuovo elemento, già affermato o da far crescere (Zerbin e Leandrinho sembrano già promettere bene in questo senso).

Il discorso tra la società e gli agenti di Insigne va avanti da luglio, decisamente troppo tempo nonostante si debba parlare non solo di ingaggio ma anche di diritti di immagine. Servirebbe uno sforzo importante da parte del Napoli per arrivare a concedere i 4 milioni di euro più bonus  richiesti, a fronte degli attuali 1,8 guadagnati da Insigne.

di Salvatore Lavino (Twitter @sal85lav)