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MARADONA DAY – Diego e Napoli, un filo indissolubile

 

Maradona Day

 

Di certo quando passa da queste parti non è mai un giorno come tutti gli altri. Il filo che lega Napoli a Diego Armando Maradona spesso sembra indissolubile, uno di quei legami viscerali che oggi è difficile incontrarne. amore vero, così lo chiamerebbe qualcuno. Alla faccia delle voci che vorrebbero un Maradona pagato per ricevere la cittadinanza nella piazza centrale della città che l’ha ospitato per anni facendone un eroe, un Dio, un figlio. Stasera tutti gli occhi di Napoli saranno per lui, per Diego: il capopopolo, il caporione, l’argentino nato solo per errore in Sudamerica ma che in realtà è più napoletano di quanto non possano esserlo quelli che ci sono nati. “La cittadinanza la riceverà solo formalmente, ma nel cuore sono napoletano da sempre”, le parole di Diego. Lui che da vecchio volpone della vita sa come toccare le corde giuste per far cadere tutti ai suoi piedi. Può non farsi vedere per anni, ma al suo ritorno tutti sono qui ad aspettarlo. “Non solo i più grandi, anche i ragazzini che mai mi hanno visto giocare sanno chi sono. Questo è per me un orgoglio”. Questo è Diego per Napoli.

Tutta Napoli sempre ai piedi di Diego, che sogna lo scudetto

Tutta la città, quindi, aspetta El Pibe. D’un tratto anche l’attualità passa in secondo piano, persino il Napoli di De Laurentiis e Sarri che in queste ore fa le valigie per andarsene a Dimaro e cominciare al meglio il ritiro in vista di una stagione importante. “Credo sia arrivato il momento giusto, il momento per tornare a vincere qualcosa”. Diego non si limita e del Napoli perla perché  conosce la squadra e il calcio almeno quanto conosce la città . Così come conosce Aurelio De Laurentiis: “Mi ha sorpreso a Madrid: abbiamo visto la gara insieme e capiva molto bene quello che succedeva in campo. Non mi aspettavo tutta questa competenza tecnica da parte sua”. La partnership abbozzata con il Napoli, però, non è mai davvero cominciata. Diego resta un simbolo della città , della gente, simbolo a metà per quella squadra che ha fatto conoscere al mondo più di un trentennio fa. Il fascino che esercita sull’azzurro, però, non tramonta mai e persino le spietate critiche non riescono a scalfirne l’immagine: “Hanno detto che prenderò soldi per questa cerimonia? Chi l’ha detto non sta bene con la testa, i miei soldi li ho presi quando giocavo, oggi li prendo solo a Dubai”. Mai banale, Diego, napoletano dal primo giorno in cui ha messo piede in città.

 

 

Gennaro Arpaia

Iscritto alla facolta di Giurisprudenza della Federico II Napoli. Giornalista pubblicista iscritto all'albo da giugno 2013.

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