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COOPERATIVA NAPOLI – 11 marcatori diversi e 21 calciatori impiegati

Marek Hamsik. Napoli-Cagliari © Getty Images

Vince e convince il Napoli di Sarri che asfalta anche il Cagliari al San Paolo con un netto e perentorio 3-0 che non lascia scampo ai sardi. In goal Hamsik, Mertens e Koulibaly per il settimo successo in altrettante gare di Serie A. Primato in campionato a punteggio pieno quindi per la truppa di Sarri, che ad eccezione del passo falso contro lo Shakhtar Donetsk ha raccolto fin qui solamente vittorie. L’annata era infatti partita alla grande con il preliminare di Champions dominato contro il Nizza: 2-0 all’andata e 0-2 al ritorno senza appello e con un attacco già sugli scudi. Ecco proprio il reparto avanzato azzurro, stando alle ultime news Napoli, continua a fornire ottimi risultati. Anche ieri contro la truppa di Rastelli è stata confermata la regola del 3, che vede gli azzurri in goal sempre per almeno tre volte in tutte le gare di campionato sin qui disputate. 25 le reti messe a segno in questo primo scorcio di Serie A, che fanno del Napoli il miglior attacco.

Napoli, due primati azzurri

Con la rete di Marek Hamsik, che ieri ha aperto le danze contro il Cagliari, salgono addirittura ad undici i marcatori diversi dell’annata del Napoli. Prima dello slovacco erano andati in gol i vari Dries Mertens, Lorenzo Insigne, Arkadiusz Milik, Josè Maria Callejon, Kalidou Koulibaly e Faouzi Ghoulam, oltre a ben quattro centrocampisti: Jorginho, Piotr ZielinskiAllan e Marko Rog. Una vera e propria cooperativa del goal che evidenzia come l’organico azzurro sia all’altezza di sostenere il triplo impegno Champions-Coppa-Campionato. Sarri ha inoltre dimostrato di credere nel potenziale della sua rosa. Con l’esordio ufficiale in azzurro di Mario Rui, infatti, sono già 21 i calciatori utilizzati in stagione dal tecnico partenopeo, che sembra sempre più propenso ad attingere a piene mani dal proprio organico. Ad eccezione infatti dei due portieri di riserva, solamente Leandrinho (aggregato dalla Primavera), e Tonelli non hanno ancora messo piede in campo.

di Giuseppe Barone

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