Ormai è quasi un anno che Dries Mertens vive una nuova, e migliore, vita sportiva. L’attaccante belga è diventato uno spietato, implacabile centravanti e sta segnando gol su gol da quando Maurizio Sarri ha intuito che il numero 14 del Napoli avrebbe potuto fare la differenza in maniera sostanziale. Il giocatore da parte sua ha scoperto una affinità particolare per il gol, affermando che segnare gli piace da matti e che per questo motivo vorrebbe sempre giocare, pur comprendendo l’esigenza da parte dell’allenatore partenopeo di doverlo lasciare a riposo quando possibile. Intanto nonostante il Belgio abbia ottenuto la qualificazione ai prossimi Mondiali di Russia 2018 già oltre un mese fa, ad inizio settembre, il commissario tecnico dei ‘Diavoli Rossi’, Roberto Martinez, lo ha mandato in campo ieri nella vittoria per 4-3 conseguita in casa della Bosnia-Herzegovina. Anche se Mertens ha giocato come esterno di destra nel tridente offensivo. E senza brillare. La buona notizia per il Napoli è che il suo gioiello è stato sostituito alla fine del primo tempo, consentendogli di spendere non molte energie nel complesso.
Napoli, Mertens con te è tutt’altra cosa
Una prova non sufficiente per Mertens dunque, complice anche un fondo del terreno di gioco inficiato da buche ed in sostanziale stato disastroso. Ma col Napoli l’andamento è ben diverso: i numeri del calciatore parlano già di 9 gol messi a segno più 5 assist, partite giocate alla grande sia per l’apporto concreto dato in fase realizzativa che per i movimenti che Mertens riesce a garantire ai compagni di squadra creando spazi importanti e sconquassando le difese avversarie con le sue serpentine. Anche se ha 30 anni, il numero 14 azzurro dimostra che in certe condizioni l’età è un fattore in grado di non influire. Ed ora che il Napoli è atteso dalle sfide ravvicinate contro Roma, Manchester City ed Inter, Mertens è chiamato a vestire più che mai i panni del trascinatore.
