JORGINHO RACCONTA LA SUA ESPERIENZA IN BRASILE, IL SUO APPRODO IN ITALIA E NON MANCA DI RICORDARE L’OBIETTIVO SCUDETTO PER IL NAPOLI
Il centrocampista del Napoli Jorginho ha rilasciato un’intervista al canale Facebook della Serie A. Il giocatore si è soffermato sulla sua infanzia in Brasile, sul suo approdo in Italia e naturalmente ha parlato anche del suo presente in azzurro.
Jorginho ha iniziato l’intervista raccontando gli anni in Brasile: “Sono nato ad Imbituba al Sud del Brasile. Una cittĂ piccola ma fantastica sul mare in Brasile. D’inverno non c’era l’acqua calda per fare la doccia. Non era semplice. Mangiare per tre giorni di fila la stessa cosa non era facile. Però io volevo andare oltre”. Poi finalmente l’arrivo in Italia, i primi anni difficili di ambientamento e il sogno avverato di diventare un giocatore: “Sono arrivato in Italia quando avevo 15 anni, da solo e senza la mia famiglia. E’ stato molto difficile per me, ma io volevo questo. Lasciarmi andare per i miei genitori è stato molto difficile, però era anche il loro sogno. Ho vissuto per un anno e mezzo in un convitto con 20 euro alla settimana. Sono stati due anni difficili, che mi hanno però aiutato molto anche nel maturare. La prima volta che mia mamma venne in Italia, dopo la seguì anche mio padre, non faceva altro che piangere. La prima volta che entrò allo stadio non riuscì a contenersi, è stata la cosa piĂą bella della sua vita perchĂ© vide il suo bambino riuscire a raggiungere il suo sogno che era fantastico anche per lei. Poter aiutare la mia famiglia mi dĂ tanta felicitĂ , sono orgoglioso di quello che sto facendo. Penso sempre alle difficoltĂ che ho avuto per non accomodarmi. A me piace andare nei posti semplici per vedere la gente e non perde i valori reali della vita. Ci sono delle parole chiavi che ho imparato: la prima è umiltĂ e determinazione, sono fondamentali per arrivare a certi livelli”.Â
Il centrocampista azzurro ha poi concluso parlando della sua esperienza al Napoli: “Giocare nel Napoli è qualcosa di fantastico perchĂ© qui ti fanno sentire veramente qualcosa di speciale, qualcosa di unico. Tutti i bambini, e non solo, sognano lo scudetto e lo sogniamo anche noi. Riusciremo a vincerlo se riusciremo a restare tutti uniti anche nelle difficoltà ”.Â
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