Inter-Juventus, foto di Orsato tifoso bianconero

Inter-Juventus ha lasciato degli strascichi importanti, sul web e non solo. Si indaga per capire al meglio quanto accaduto nel post gara, dal labiale di Tagliavento (ricostruzione che pare alquanto forzata, con un semplice interrogativo sull’entità del recupero che sembra molto più realistica) alla battuta di Allegri, proprio con il quarto uomo, in mixed zone, apprezzando l’operato di Orsato. In merito a quest’ultimo episodio il mondo Juve difende il tecnico, spiegando come il suo riferimento fosse ironico e in merito al fatto d’essere stato espulso.

Intanto però le teorie aumentano, con l’operato di Orsato che ha deluso tutti, dalle alte sfere dell’arbitraggio italiano ai tifosi, fino a giocatori e tecnici. Tutti i commenti ruotano intorno a un unico caso, anche se gli errori sono molteplici, ovvero la seconda mancata ammonizione per Pjanic. Sul web inoltre circolano le foto del fratello del direttore di gara, Roberto Orsato, che ora ha dovuto cambiare nome sui social, al fine di non essere sobissato di messaggi.

Inter-Juve, Orsato bianconero

Perché le foto del fratello dell’arbitro stanno facendo il giro del web? Perché mostrano come questi sia un gran tifoso della Juventus. I tifosi hanno scovato anche uno scatto con Allegri, e così in breve, come spesso accade, si è dato il via a una serie di ipotesi che avrebbero del clamoroso. Quello di Orsato non sarebbe un errore, ma un gesto volontario. Frasi come questa sono ovunque su Twitter e Facebook, ma ovviamente non c’è prova alcuna. Intanto l’Inter si lamenta dell’operato a ‘San Siro’ in maniera pubblica, attraverso il proprio direttore generale, mentre dall’estero ridono dell’accaduto, tra vignette ed editoriali.

La vicenda però sembra lontana dall’essere conclusa, dal momento che ‘La Gazzetta dello Sport’ annuncia un nuovo capitolo in arrivo: “Voci incontrollate e incontrollabili informano che qualcuno dal Veneto stia per sganciare la bomba fotografica vera, un’immagine giovanile di Daniele, l’Orsato maggiore, l’arbitro di oggi, agghindato coi paramenti del tifo juventino di allora”.