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Juventus-Napoli, perché la partita l’hanno persa gli azzurri

Juventus-Napoli © Getty Images

La gara Juventus-Napoli di ieri era iniziata bene per gli uomini di Ancelotti, che poi però hanno subito la rimonta bianconera. Il match è stato perso così.

Il match Juventus-Napoli di ieri lascia tanti rimpianti in casa azzurra. Alla fine è arrivata una sconfitta, dopo una metà iniziale del primo tempo condotta alla grandissima dagli uomini di Carlo Ancelotti. Già al 10′ era arrivato il meritato vantaggio a firma Dries Mertens, e la Juve appariva in netta difficoltà. Poi però l’incontro è finito con il favorire presto i padroni di casa, capaci di imporsi con la loro maggiore fisicità. C’entra fino a poco la parzialissima ricostruzione de ‘La Gazzetta dello Sport’ che parla di juventini “marziani”. Quelli sono un’altra cosa, sono gli elementi di una squadra capace di vincere tutto e sempre giocando bene. La Juventus è soltanto una compagine forte che sa imporsi in Italia, assolutamente non destando ammirazione sul piano del gioco. E vince spesso con qualche spintarella della buona sorte ed anche degli arbitri, come hanno giustamente puntualizzato Ancelotti e Mertens nel post-partita. “La gestione dei cartellini è stata imbarazzante”, ha detto l’allenatore del Napoli. Al tencino ha fatto eco il belga: “Sono le piccole cose che ti fanno perdere gare come questa”. Ma pur essendo stato insufficiente, non è per l’arbitro Banti che alla fine gli azzurri sono stati sconfitti.

Juventus-Napoli, come e perché hanno perso gli azzurri

Qualcosa si è sbagliato in campo, con Ancelotti che avrebbe dovuto provare ad impiegare Malcuit dal 1′, fisicamente più prestante di Hysaj. Ieri poi è venuto meno Lorenzo Insigne, meglio quindi togliere lui invece di richiamare Mertens. E c’è dell’altro da dire: Hamsik e Zielinski sono venuti meno dal punto di vista del carattere, come molte altre volte abbiamo potuto modo di constatare nei big match giocati dal Napoli, purtroppo. Il solo Allan ha saputo reggere contro la corazzata bianconera per tutti i 90′. Non a caso è proprio dal brasiliano che è stata innescata l’azione per l’iniziale vantaggio del Napoli. Tuttavia non sono mancate le cose buone, come anche la voglia di cercare di cambiare le cose anche dopo l’espulsione di Mario Rui. Callejon poteva segnare il 2-2, che sarebbe stata la beffa delle beffe in dieci uomini. Le indicazioni positive ci sono state, lo spirito è stato quello giusto e questo Napoli appare già più convincente sotto diversi punti rispetto a quello del passato. Su tutto per impiego e motivazione di tutti gli effettivi a disposizione di Ancelotti.

Salvatore Lavino

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