Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni da Coverciano a margine della premiazione della Panchina d’Oro: “L’aspetto tattico è sicuramente quello più carente all’estero, il calcio italiano resta competitivo sotto questo aspetto dove la tattica è molto considerata. La prima volta che sono stato in Inghilterra ho trovato un gruppo di lavoro diverso dal mio staff e le mie conoscenze si sono aperte. Il problema più grande potrebbe essere la lingua perchè non sempre hai una comunicazione diretta e immediata con i calciatori. Ora il calcio si è globalizzato, ma all’estero sono più avanti nelle strutture e a livello culturale rispetto all’Italia che resta ancora indietro. Qui si vive ancora il calcio come a una battaglia, all’estero è difficile essere insultati, in Inghilterra addirittura impossibile”.
L’allenatore del Napoli, infine, ha svelato le differenze del modo d’intendere calcio con gli altri Paesi europei in cui ha allenato: “In Spagna la rivalità è molto forte tra le grandi squadre, ma non c’è mai maleducazione. In Italia possiamo migliorare molto, ora si possono sospendere le partite, non solo per la pioggia. Nel calcio di oggi se il talento non è supportato dal collettivo non si fa la differenza. Il grande campione da solo fa meno la differenza rispetto al passato”.
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