Zapata, attaccante dell’Atalanta, è tornato a parlare della sua esperienza con la maglia del Napoli, un’avventura non terminata nel migliore dei modi.
Queste le parole di Duvan Zapata, attaccante dell’Atalanta, sul suo periodo da giocatore del Napoli: “Non mi sono mai pentito, arrivare a 22 anni in Italia in un club con il Napoli era tanta roba. Mi sentivo onorato di entrare nella squadra di Higuain, Hamsik, Mertens. Ho giocato poco, è vero, ma quando l’ho fatto ho quasi sempre segnato. Benitez mi ha rispettato, e allenarsi con Higuain è stato uno spettacolo: per lui anche un gol in allenamento vale quanto uno in partita. Non molla niente, mai. È un esempio”.
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Zapata ha quindi proseguito: “A Napoli sono stato male-male per due mesi. Ero fuori squadra, mi allenavo da solo, poi a me si sono aggiunti gli altri che dovevano andare via, Pavoletti e Strinic, per esempio, e giocavamo a calcio-tennis. Il presidente voleva cedermi alle sue condizioni, poi per fortuna ha trovato l’accordo con la Sampdoria. A Napoli ha lasciato tanti amici, non solo tra gli ex compagni. A Napoli mi avevano messo vicino un insegnante, il problema è che veniva a casa mia subito dopo l’allenamento e il pranzo. Io dopo aver mangiato ho l’abitudine di fare un sonnellino e con lui non potevo perché dovevo fare lezione”.
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