In vista di Napoli-Juventus, prevista per il 3 marzo, c’è un gruppo di tifosi che sta davvero pensando di disertare il San Paolo
Disertare il San Paolo. Quella che sembrava soltanto una tendenza rischia di diventare una pratica ragionata e autolesionistica. Sono settimane che si parla del progressivo disamore dei tifosi del Napoli alla dimensione stadio, un allontanamento che ha portato a snobbare perfino i mini-abbonamenti che proponevano un pacchetto di partite a prezzi parecchio convenienti. Alla fine per Napoli-Torino gli spettatori erano 21.830, ma per Napoli-Juventus potrebbero essere anche meno. O almeno così sarebbe se prendesse piede un’iniziativa nata su Facebook che sta raccogliendo molte più adesioni del previsto. Disertare il San Paolo per protesta “contro la Figc e i poteri forti”, contro il vento del Nord che ogni anno, fra calendario agevole e favori arbitrali, dà troppo vantaggio alla Juventus e rende il campionato privo di interesse. Si tratta di un’iniziativa di un gruppo di tifosi, che però, visto il clima, sta iniziando a raccogliere qualche consenso. Ed ecco quindi che una provocazione potrebbe davvero diventare realtà, ecco che anche per Napoli-Juve, che comunque resta sempre Napoli-Juve, gli azzurri di Ancelotti potrebbero giocare in uno stadio semi-vuoto, come fossero fuori casa. E sì, in tempi di popolo sovrano, che sia Sanremo o l’immunità parlamentare, succede anche questo.
Per carità, ognuno si faccia la sua opinione, ma l’idea di vedere Napoli-Juventus senza tifosi ci appare qualcosa di aberrante, per quanta insofferenza possa esserci in giro. Ok, la Juve è un’aliena in un campionato di terrestri, e ok anche che spesso “c’è qualquadra che non cosa”. Ma da qui ad inscenare proteste tafazziane ce ne passa. Sia perché, appunto, Napoli-Juve resta comunque Napoli-Juve e le sfide vanno vinte sul campo, non fuori; ma anche perché comunque, fino a prova contraria, le illazioni sulla Juventus restano illazioni, e “protestare” contro delle illazioni espone chi protesta a passare solo per rosicone, soprattutto se i punti di svantaggio sono 13 e non 2. Ma è il marasma generale che è sempre più disarmante. Fra detrattori dell’uno e dell’altro, fra nostalgici e contestatori vari, ciò che accade in campo sembra destare sempre meno interesse per lasciare spazio a tutto il chiacchiericcio che c’è intorno al calcio, roba che col pallone c’entra davvero poco. Ok, in palio non c’è nulla, ma è pur sempre una partita di calcio, anzi a Napoli è LA partita di calcio. Sarebbe bello godersela, “scendere in campo” e parlare solo di quella. Per tutto il resto ci sono i social e tutti gli altri sfogatoi pubblici.
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