Carlo Ancelotti ha negato l’esistenza di un caso Insigne parlando di scelta tecnica. Se però il capitano non dovesse giocare neanche a Torino…
Una scelta tecnica, forse la scelta tecnica più rumorosa della gestione De Laurentiis. Lorenzo Insigne va in tribuna e, per quanto il Napoli provi a minimizzare, la questione non può chiudersi con una spiegazione sommaria.
Poco brillante, così lo ha definito Carlo Ancelotti, provando a chiudere il caso sul nascere. Ma è riuscito solo a ridurlo ad icona, e quell’icona nel frattempo sta covando sotto la cenere una situazione potenzialmente esplosiva. I tifosi dal pre-partita in poi non hanno parlato d’altro e anche nel post-partita le critiche ad Ancelotti e a Giuntoli non sono mancate. Quel poco brillante è stato oggetto anche di un post infuocato di Antonio Insigne, fratello di Lorenzo, che ha contestato l’affermazione all’allenatore ricordando che finora Insigne ha segnato 3 reti e fornito 3 assist ai compagni. Un post su Instagram piuttosto pesante, poi eliminato, che però tradisce il clima non idilliaco intorno al capitano.
Dalle voci di cessione di quest’estate all’equivoco tattico sulla sua posizione in campo, la sensazione è che per Ancelotti, che intanto ostenta serenità, Insigne sia tutt’altro che insostituibile. Ancelotti ha detto che ha voluto preservarlo, quindi a questo punto c’è da aspettarsi un impiego in Torino-Napoli. Forse l’unico modo per chiudere il caso prima che scoppi e faccia ancora più rumore.
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