L’allenatore della Lazio Maurizio Sarri ha preso come esempio il percorso degli azzurri.
Il Napoli si prepara per la prossima sfida di Champions League dove affronterà i Rangers, una sfida molto importante in vista della lotta per il primo posto contro il Liverpool di Klopp. Sarà l’occasione per far riposare qualche calciatore, ma tutto sommato Spalletti ha fatto capire in conferenza stampa che il suo obiettivo è continuare a vincere prolungando la striscia delle vittorie consecutive.
Per la sfida del Maradona ci saranno sicuramente dei cambi nello scacchiere iniziale, a partire dalla difesa con la presenza quasi certa di Ostigard al fianco di uno tra Kim Minjae e Juan Jesus. A centrocampo invece spazio a Elmas al posto di Zielinski, mentre sulla fascia sinistra torna Mario Rui al posto di Olivera. In avanti invece Simeone sarà titolare assieme all’insostituibile Kvaratskhelia e uno tra Lozano e Politano, con l’italiano favorito sul messicano.
Il Napoli, a prescindere dai risultati, sta diventando tuttavia un esempio per le altre squadre italiane impegnatre in Europa, tra cui spicca la Lazio di Maurizio Sarri. L’ex allenatore azzurro è intervenuto in conferenza stampa in vista della partita di Europa League Lazio-Midtjylland, in programma all’Olimpico il prossimo 27 ottobre.
Il tecnico biancoceleste ha esordito in conferenza stampa parlando della qualità dell’avversario danese, sottolineando l’aspetto che tali partite “possono dare o togliere tanto“. Per Sarri tanto dipende dalla maturità della Lazio che si rivela fondamentale per le sfide in Europa.
Sarri ha poi citato il Napoli perché gli azzurri stanno dimostrando che prima di diventare grandi in Europa bisogna farlo in Italia (il riferimento dell’allenatore è ovviamente al primo posto nel girone degli azzurri): “Noi dobbiamo diventare grandi in Italia prima ancora di diventare tali in Europa. Dobbiamo prendere esempio da squadre come Milan e Napoli”.
“La differenza di corsa in Europa? Solo lo Sturm Graz all’andata ha avuto complessivamente dei dati atletici migliori di noi”, continua l’ex allenatore azzurro che per l’occasione dovrà fare ancora a meno della propria punta Ciro Immobile. “Negli ultimi 7 anni ho allenato solo una squadra, il Chelsea, che ha corso di meno, ma non sembrava perché aveva doti di accelerazioni di un certo tipo”.
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