La sconfitta del ‘Maradona’ non mette a rischio la testa della classifica, ma è un campanello d’allarme da non sottovalutare: ecco cosa è mancato al Napoli.
La sconfitta del Napoli contro la Lazio nel fortino del ‘Maradona’ ha dimostrato che anche una squadra organizzata come quella azzurra può essere messa in difficoltà. Il problema non è la sconfitta in sé, quanto l’incapacità degli azzurri di guidare la partita a proprio favore.
Di certo Sarri non è uno sprovveduto, evidentemente in settimana aveva studiato per filo e per segno i punti di debolezza di Spalletti e così lo ha imbrigliato alla grande impedendogli di praticare quella fluidità del palleggio tipica del Napoli di questa stagione. E allora cosa è andato storto? Contro l’Atalanta, la prossima avversaria azzurra che nell’ultima uscita ha pareggiato 0-0 con l’Udinese, rivedremo gli stessi errori? Spalletti di sicuro ha strigliato i suoi spiegandogli ciò che non è andato.
La testa della classifica non è mai stata messa in discussione, ci vuole ben altro per riaprire un campionato che sin dall’inizio è stato comandato dalla banda azzurra. La sconfitta del Milan al ‘Franchi’ di Firenze ha inoltre impedito ai rossoneri di guadagnare i tre punti a scapito del Napoli che attende tra l’altro la scesa in campo di Inter, Roma e Juventus (queste ultime sarà impegnate questa sera all’Olimpico). Tornando alla partita, è facile dire che Sarri sia stato bravo a impedire al Napoli di giocare alla sua maniera, ovvero tramite una grande fluidità nei passaggi e una ricerca degli spazi.
Accanto alla bravura del tecnico biancoceleste c’è stata anche una poca lucidità dei calciatori del Napoli. Dato questo sottolineato in un articolo del Corriere del Mezzogiorno che ha proprio evidenziato la poca incisività del Napoli: “Il Napoli ha prodotto più possesso palla ma è stato poco incisivo, entrando solo 14 volte nell’area avversaria e non riuscendo a capitalizzare il palleggio in tante occasioni nitide”.
Il CdM riferisce poi che i biancocelesti, sebbene abbiano avuto meno possesso palla e meno capacità di palleggio degli azzurri, hanno giocato più rapidamente: “La Lazio ha palleggiato meno del Napoli, è entrata nell’area avversaria soltanto quattro volte ma ha fatto girare il pallone più velocemente (18.4 passaggi al minuto in media contro i 17.2 del Napoli) e creato tre situazioni nitide: il salvataggio di Di Lorenzo, il gol di Vecino e la traversa di Milinkovic Savic su punizione“.
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