Il condottiero della grande cavalcata del Napoli, Luciano Spalletti, è stato insignito del Premio Enzo Bearzot, assegnato all’allenatore italiano dell’anno.
A margine della premiazione il tecnico dei partenopei ha parlato della stagione, del gruppo creatosi in azzurro e svelato un retroscena che riguarda uno degli uomini copertina del Napoli: Khvicha Kvaratskhelia.
Il georgiano si è da subito espresso al meglio con la maglia del Napoli, nonostante fosse sconosciuto ai più e avesse il difficile compito di raccogliere l’eredità di Lorenzo Insigne, figlio di Napoli e amato dalla tifoseria. Le giocate di Kvaratskhelia, e la straordinaria intesa con Victor Osimhen, stanno riscrivendo la storia del Napoli che, adesso, sogna davvero in grande.
La grande cavalcata in Serie A e Champions League del suo Napoli è valsa a Luciano Spalletti il Premio Enzo Bearzot come allenatore italiano dell’anno. Il tecnico di Certaldo ottiene per la prima volta in carriera tale riconoscimento e succede nell’albo d’oro a Roberto De Zerbi, attuale tecnico del Brighton. Durante la premiazione Spalletti ha preso il microfono e parlato in prima persona di questa stagione. Il tecnico ex Roma e Inter ha voluto elogiare il suo gruppo, sottolineando, però, che ancora non è arrivato alcun trofeo.
L’obiettivo del tecnico è quello di mantenere alta la concentrazione dei suoi uomini e assicurarsi, così, che possano rendere come fatto fino ad ora. Durante il suo discorso, inoltre, Luciano Spalletti ha svelato un retroscena su Kvaratskhelia che fino ad ora era rimasto nascosto. Ecco le parole del tecnico: “Questo dubbio lo aveva anche De Laurentiis. Prima di prenderli ci sentivamo di sera, su Kvara io ho lavorato in Russia e qualche domanda a qualche amico l’ho fatta. De Laurentiis mi esprimeva alcune perplessità sulla differenza tra i campionati ma oggi i confini calcistici sono più sottili, è più facile riuscire ad entrare subito in un programma e in un modo di valutare differente a quello di prima”
Come affermato dallo stesso Spalletti, dunque, il presidente Aurelio De Laurentiis temeva che alcuni dei nuovi acuisti, Kvaratskhelia e Kim su tutti, potessero pagare il peso delle responsabilità, ma soprattutto, il salto in un nuovo campionato, più competitivo di quelli affrontati in precedenza.
I due, però, hanno rispedito al mittente ogni dubbio calandosi fin dall’inizio nella realtà azzurra. Entrambi sono stati autori di prestazioni formidabili e se oggi il Napoli si trova in questa posizione, gran parte del merito è anche loro.
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