L’ex primo cittadino napoletano ha molti dubbi sulle modalità di festeggiamento dello Scudetto: stoccata all’attuale amministrazione.
Il clima di festa si respira ampiamente nella città di Napoli anche se mancano obiettivamente ancora molte partite prima di decretare il successo matematico del terzo Scudetto della storia del club.
Sul campo la squadra ha dimostrato di essere superiore a qualsiasi avversario gli sia capitato davanti: tralasciando le due sconfitte contro Inter e Lazio (avvenute curiosamente entrambe con il passivo minimo di 1-0), gli azzurri di Spalletti hanno praticamente superato qualsiasi ostacolo mostrando un gioco a tratti impossibile da fermare e una mentalità di ferro che non si vedeva a Napoli da tantissimi anni. Con tutti questi presupposti è lecito pensare a una festa Scudetto di grandi proporzioni, di portata storica, ma non sono tutti d’accordo sulle modalità con le quali dovrebbe essere organizzata.
La festa scudetto oltre a essere un traguardo sportivo è anche un importante banco di prova per la città per quanto concerne la sicurezza e le questioni di ordine pubblico. Ci si aspettano migliaia di persone nelle varie piazze cittadine e ciò porta all’amministrazione, guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, a ragionare dettagliatamente su come impostare la grande festa che probabilmente partirà dopo il triplice fischio di Napoli-Salernitana, in programma al ‘Maradona’ il prossimo 29 aprile alle ore 15. Non tutti tuttavia sono d’accordo con le modalità scelte dal Comune, una delle personalità più critiche nei confronti di esse è un ex sindaco che conosce molto bene la realtà partenopea.
Luigi De Magistriis, primo cittadino di Napoli dal 2011 al 2021 che ha recentemente espresso la volontà di ricandidarsi, ha criticato pesantemente la scelta dell’amministrazione comunale di creare un grande evento su prenotazione presso Piazza del Plebicito. Non è tanto l’idea della Piazza in sé a creare problemi, quanto il numero chiuso di persone che potrebbero parteciparvi. De Magistriis ha per questo motivo usato una metafora abbastanza spinta per bollare in maniera negativa la scelta del sindaco. Sulla sua pagina Instagram, poco dopo aver appreso la notizia, tramite un post ha detto che festeggiare a numero chiuso e su prenotazione è come “è come godere senza arrivare”: dichiarazioni molto chiare e che non necessitano di ulteriori spiegazioni.
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