#AMENTEFREDDA – Per un attimo ha avuto ragione Troisi, poi è arrivato Mertens

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A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

“‘O Napule nientedimeno sta perdenn’ co’ Cesena…a Napule! Amm’ spiso tutt’ chilli sord’ pe’ fa a squadra…”
Esordiva così Troisi nella famosa battuta con Giuliana De Sio nel film “Scusate il ritardo” del 1983, ma ben oltre 30 anni dopo quasi ci azzeccava.
Perché tra Napoli e Cesena c’è un filo che segue da lontano, e che al quarto d’ora del primo tempo si collega col mancino di Defrel, abile a far sobbalzare i napoletani.
Era la serata della contestazione e il Cesena ci ha sguazzato per bene fino a quando ha potuto. Col San Paolo che per un’ora è parso uno stadio in trasferta, come se Fuorigrotta facesse provincia emiliana. Addirittura applausi al primo gol ospite, per non parlare dei primi timidi fischi a Gonzalo Higuain, per metà incitato e per metà invitato ad accasarsi altrove, per voler essere gentili.

 

COME UN PITTORE – Menomale che Mertens aveva vestito l’abito giusto prima di entrare in campo, unico a vedere il gioco azzurro da una diversa prospettiva. È proprio il belga a far saltare il banco, decidendo in pratica tutto il match con tre semplici giocate e trascinando volontariamente un Napoli irretito dalla situazione, scottato forse ancora dalla brutta prestazione di Kiev che gli ha scippato ogni velleità di trionfo in Europa.
La manovra è lenta ed impacciata, cosa che capita spesso, e l’esperimento Gabbiadini prima punta non dà inizialmente i risultati sperati. Dopo il gol subito al quarto d’ora, però, il Napoli è bravo a reagire, a prendersi la partita nell’arco di soli due minuti: Mertens pareggia, poi rifinisce, come quei pittori della scuola fiamminga che sanno il fatto loro.
È un artista, Dries, a tutti gli effetti: qualità e fantasia al potere, ma anche tanta discontinuità. La stessa che non gli permette di rendere sempre allo stesso livello, la stessa che lo porta ad essere imbarazzante per quantità e qualità in determinati periodi dell’anno.
E menomale che la pozione magica di stasera non finisce all’intervallo, perché nella ripresa applica il sigillo finale, quello che vale di più. Stavolta il Cesena, che pure aveva pareggiato sul finire di prima frazione ancora con Defrel, non riesce a riequilibrare un match che è troppo importante per il Napoli.

 

BISCOTTI E SPERANZE – Speranza ancora viva, dunque, quella che inizia con la ‘c’ maiuscola di Champions. Il Napoli si rimette a 3 punti dalla Lazio, ma adesso il futuro passerà dalla gara contro la Juve a Torino del prossimo sabato. Quanti intrecci: i bianconeri se la vedranno proprio con la Lazio appena tre giorni prima per contendersi la Coppa nazionale. Più che pensare a probabili favori che arrivino dal derby, la cui contemporaneità mancata favorirà le pay-tv ma non di certo lo spettacolo (e forse neanche la sportività?), la squadra di Benitez dovrà fare sua la gara dello Juventus Stadium, provando a riportare a casa quanti più punti è possibile. A proposito di Rafa: lo spagnolo era in tribuna vista la squalifica, e l’allievo Pecchia ha esordito ufficialmente in Serie A con una vittoria che non fa mai male.
Ma adesso non c’è tempo né spazio che tenga: mancano 4 giorni alla gara decisiva della stagione, quella che ti permetterebbe di stringere forte ancora un obiettivo.
Senza pensare ai possibili biscotti: in quel caso, provate a pensare che il latte l’hanno offerto gli azzurri.

 

 

 

 

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