NAPOLI – A descrivere ad una ad una le emozioni della notte del San Paolo non basterebbe un editoriale del giorno dopo. Perché dall’ansia all’Europa il passo può anche sembrare breve, ma in mezzo vivono mille sfaccettature, facce di un sogno e risvolti di una serata che difficilmente uscirà dall’immagine rido dei tifosi napoletani.
Anche se con presidente cinematografico al seguito bisognerebbe ormai essere abituati a film e copioni, la sceneggiatura della notte napoletana sembrava essere la trama di una favola, con avvio shock e finale da brivido. È solo quando l’arbitro ha fischiato per tre volte senza concedere alcun minuto di recupero, che tutta Napoli ha realizzato di essere davanti alla realtà, non all’ennesimo film ben riuscito sui supereroi: il Napoli è in Champions.
Manca ancora qualche minuto alle 23, ma il San Paolo non vuole saperne di andare via. Come una dipendenza di cui sfruttare ogni attimo, i 60mila presenti al San Paolo sanno di vivere qualcosa di unico ed eccezionale, e vogliono godere di ogni momento, fino all’ultimo. Loro sugli spalti ed in campo la squadra, un gruppo capace di inanellare 82 punti (record massimo nella storia del calcio Napoli) e mettersi dietro la Roma, riuscendo ad accaparrarsi, nonostante le volontà giallorosse, l’accesso diretto alla Champions con tanto di risvolti economici e di fama che ne seguiranno.
Davanti agli azzurri c’è finita solo la Juventus: di rimorsi e rimpianti si potrebbe parlare ore, ma non è il momento per qualcosa che non sia festa ora.
Ma la storia non può finire qui, perché se l’obiettivo del Napoli e di Sarri era prendersi la vittoria, tenere distante la Roma è, soprattutto, ritrovare la Champions League, c’era da controllare anche il personalissimo obiettivo di Gonzalo Higuain. 33 gol già fatti, 2 da fare per raggiungere Gunnar Nordahl, svedese che con la maglia del Milan fece faville negli anni ’50.
Un record, il suo, mai superato nei successivi 65 anni, un record, però, destinato a sbriciolarsi sotto i colpi del numero 9 argentino.
La spia di Gonzalo si accende al 52°, quando Allan gli regala il pallone per il primo gol. Passano dieci minuti, stavolta al posto di Allan c’è Hysaj, ma Higuain nessuno lo smuove: 3-0, partita finita e Nordahl agganciato a quota 35 reti stagionali.
Ma Gonzalo è uomo di parola a cui non piace condividere le gioie; il primo posto in compartecipazione gli sta stretto, allora al 72° decide di mettersi in proprio e far saltare il banco con una semi-rovesciata da raccontare ai nipotini.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
De Laurentiis punta alla Champions dopo i due Scudetti Non sarebbe sorprendente se il ciclo…
In scadenza a giugno, Conte può avere un altro rinforzo in anticipo: finalmente un vice…
Le ultime sugli azzurri in vista della sfida di sabato con l'Inter Conte non cambia,…
Il Napoli può dire addio a uno dei suoi senatori Maltempo, anzi tempesta in casa…
Gli azzurri vivono una fase molto delicata e spunta una clamorosa ipotesi per il futuro…
Volano gli stracci dopo la figuraccia in Champions contro il PSV Il Napoli è una…