Napoli o non Napoli? Questo è il dilemma. Alberto Grassi conosce ormai bene l’ambiente, lo frequenta da oltre sei mesi anche se non è ancora arrivato il suo esordio ufficiale in maglia azzurra. Arrivato lo scorso gennaio, il gioiellino ex Atalanta che si era fatto notare dai migliori osservatori, è stato subito alle prese con un infortunio che ha riempito di ostacoli la sua prima esperienza napoletana. Oggi, con sei mesi di esperienza alle spalle ed un ritiro da quasi protagonista con Sarri in quel di Dimaro, il Napoli che giocherà per campionato e Champions deve decidere del suo futuro, provando a tenerlo in rosa e integrandolo gradualmente tra i ‘grandi’ o mandandolo in prestito per una maggiore continuità in un anno di prestito nel campionato italiano, visto l’interesse di molti club.
Su Grassi, prima del suo arrivo in azzurro, c’erano i migliori club italiani; il mercato Napoli di gennaio fu inaugurato proprio dal centrocampista dell’Atalanta. Giuntoli fu bravo ad anticipare la concorrenza e ad assicurarselo per una cifra comunque inferiore ai 10 milioni di euro. Tenerlo a Napoli, da panchinaro pronto a subentrare e a farsi trovare sempre pronto quando Sarri lo richiederà, potrebbe essere la strategia migliore: innanzitutto perché è italiano, giovane, formato in Italia, e questo potrebbe far comodo sia in vista delle regole del calcio italiano sia per quella che sarà la compilazione delle liste Champions. Quest’anno, poi, il giovane Alberto sarebbe un prezioso ‘jolly’ per il regolamento: da ’95, infatti, è considerato ancora ‘Under’ e quindi avrebbe un posto ‘gratis’ in lista. Molto utile, dal momento che Sarri rischia di trovarsi penalizzato dallo scarso numero di prodotti del vivaio autoctono e di dover lasciare qualche posto vuoto in lista.
Poi, soprattutto, perché il Napoli potrebbe aver bisogno anche numericamente e qualitativamente di lui; dietro i tre titolari, infatti, Hamsik, Jorginho e Allan, la società deve ancora completare il pacchetto di centrocampisti a disposizione del tecnico per il prossimo anno.
A Napoli è arrivato Zielinski, resterà probabilmente Valdifiori e partirà David Lopez, destinazione Betis; in quel caso gli azzurri potrebbero puntare su un altro giovane, il croato Marko Rog, ma nessuno di questi avrebbe le skill di Grassi, utile sia nel ruolo di Allan che in quello di Jorginho, seppur con diverse caratteristiche.
C’è di vero che gli azzurri si trovano in casa un talento puro, tutto da formare e da verificare ai piani alti: se non ora, quando?
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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