Le note dell’inno juventino si alzano senza essere troppo accompagnate. Perché la gente dello Juventus Stadium è già andata via mentre Higuain e compagni provano un timido giro di campo: la Juventus ha appena vinto, l’argentino ha appena segnato un gol decisivo, eppure davanti alle immagini della gara ci restano i napoletani,non i padroni di casa.
Di anno in anno, l’avventura azzurra in quello stadio si tinge di atmosfere affascinanti: dal gol di Zaza all’ultimo minuto di un anno fa, a quello decisivo dell’ex beniamino Pipita; corsi e ricorsi storici che portano ad una sola conclusione, il Napoli non ha mai visto allo JStadium, né tantomeno è mai riuscito a portare a casa un punto. Cinque sconfitte di fila, ora sei; eppure il gol di Callejon pareva poter illudere, riportare sui giusti cardini una gara che, tutto sommato, il Napoli non ha giocato male, sempre faccia a faccia con l’avversario e libero di fare la sua parte.
Andare a casa del nemico (sportivo) con la testa alta non è facile. Per farlo, si possono seguire due strade: o metti in campo giocatori fortissimi o dai spazio a giocatori incoscienti.
Ma per sbloccare una gara così serve il solito episodio. Ma quando Ghoulam scalcia malamente in fase di rinvio regalando il pallone al solo Bonucci, nella testa dei napoletani scorrono le immagini come in un film di Tarantino: la carambola di Bergamo per il gol di Petagna, l’errore di Koulibaly con la Roma, il retropassaggio di Jorginho contro il Besiktas. Tutti errori con un unico denominatore: il gol avversario.
Bonucci non si fa pregare, spiazza Reina e nessuno della Juve si aspetta il gol del pari di Callejon solo quattro giri di lancette dopo: Insigne dipinge, lo spagnolo buca Buffon e giunge a quota 7 reti in campionato.
Il Napoli l’ha ripresa, potrebbe addirittura affondare il colpo, ma senza l’incoscienza giusta è la paura a prendere il sopravvento; Maurizio Sarri tanto giovane non è, forse anche per quello richiama Insigne in panchina stravolgendo la tattica e l’umore della sua squadra. Completamente distrutto quando Higuain sigla il definitivo 2-1.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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