Cosa resta di una notte d’Europa? Niente. Forse un punto. Che serve ad allungare la striscia positiva ed a tenere aperta la porta sulla qualificazione al secondo turno, ancora estremamente in bilico.
Il Napoli, però, ha di che preoccuparsi: non è più quello bello e scoppiettante visto alla prima uscita europea interna contro il Benfica, ma nemmeno la squadra capace di esaltarsi, per poi accartocciarsi su se stessa, vista con il Besiktas a Fuorigrotta. No, è un Napoli abulico, spento, incapace di esaltare ed esaltarsi; i 90 minuti della sfida con la Dinamo Kiev sono volati via portando con sé un grosso macigno, su cui riporre le speranze di chi ha seguito la squadra.
Ed ora si fa dura: il Napoli, con il pari, resta primo in classifica ma, in attesa dell’ultima giornata, tutto può ancora accadere. Gli azzurri, con Besiktas e Benfica, si giocano ancora la qualificazione; per la squadra di Sarri sarà dunque decisiva la sfida di Lisbona, all’ultima uscita, mentre i turchi del Besiktas sono attesi in Ucraina da una Dinamo che non ha più stimoli né speranze d’Europa per quest’anno. Facile pensare che, la qualificazione passi tutta dal Portogallo, dove Napoli e Benfica devono scegliere se restare dentro o fuori da questa Champions.
I limiti intravisti nelle settimane precedenti hanno rivelato per intero la loro faccia con la Dinamo: il Napoli non segna, non corre, ma soprattutto non si diverte. A certificarlo, il finale in passeggiata per i padroni di casa, incapaci di approfittare della spinta del proprio pubblico.
Ancora una volta fari puntati sull’attaccante. Che non c’è. Non lo è Mertens, nemmeno Gabbiadini; allora come fare a giocare in un modulo che prevede una punta, senza la punta stessa?
Bisognerebbe chiederlo a Sarri che però, anche dopo lo 0-0 di ieri, è sembrato calmo: “Siamo in ricostruzione, restiamo uniti ora così da divertirci in futuro”. A non divertirsi è stato senza dubbio il pubblico del San Paolo, che ha visto con Sarri il peggior Napoli di Champions degli ultimi anni.
Se Walter Mazzarri, infatti, riuscì a strappare 7 punti sui 9 disponibili al primo colpo, per Benitez fu en plein tre anni fa, al primo anno in azzurro, con 9 punti in saccoccia. Sono solo 4, invece, quelli di Sarri, che a questo Napoli europeo ha tolto anche la forza dei numeri. Gli stessi che, tra una domanda e l’altra, viene a mostrare in sala stampa dopo la fine del match.
Il passaggio agli ottavi è in discussione, ma non impossibile. La trasferta di Lisbona del prossimo 6 dicembre, dunque, vale tutto e di più.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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