Le PAGELLE di #NAPOLIDINAMOKIEV: Mertens e Insigne s’inceppano, Koulibaly un faro

Hamsik centrocampista Napoli
Hamsik © Getty Images

 

 

Reina 5 – Partita da spettatore non pagante. E nell’unica occasione in cui è chiamato in causa, rischia l’errore imbarazzante.

Hysaj 5,5 – Ottimo avvio di spinta, poi segue la curva in discesa di tutta la squadra.

IL MIGLIORE – Koulibaly 6,5 – Un ti interessa perfetto in chiusura, cresce di partita in partita. E stavolta senza alcun errore estemporaneo. Una certezza.

Albiol 6 – Rientrava dopo il lungo stop. Gli avversari dalle sue parti ci arrivano poco spesso, quando lo fanno non sbaglia mai, di fisico o d’esperienza.

Ghoulam 6 – I suoi cross sono una manna dal cielo. Peccato, però, che a raccoglierli non ci sia nessuno. Prova a mettersi in proprio e quasi ci riesce direttamente da calcio d’angolo.

Diawara 6,5 – Uno dei pochi ad uscire con la testa alta. Continua il suo buon periodo dettando i tempi del gioco azzurro.

IL PEGGIORE – Zielinski 4,5 – Dovrebbe dare lo sprint alla mediana, ma non ci riesce. Quasi sempre assente in fase di marcatura. (Dal 78′ Allan sv)

Hamsik 5,5 – Prova a togliere le castagne dal fuoco, si reinventa dalla distanza ma trova sempre Rudko in copertura attenta.

Insigne 5 – Davanti a Radio si scioglie come un ghiacciolo al sole, quando avrebbe potuto invece dare continuità ai gol di Udine. Nulla da fare. Non imbecca neanche l’assist giusto. (Dal 67′ Gabbiadini 5 – Un tiro al 74′, l’unico della sua gara, non gli rende onore)

Callejon 5 – Tagli e controtagli, qualche gestaccio al compagno, reo di non avergli passato la palla giusta, ed una gara a sbattersi contro i mulini a vento.

Mertens 5 – Per due volte avrebbe la possibilità di saltare Rudko, ma entrambe le volte si fa anticipare. Fa a spallate, lotta, si sposta sulla sinistra, ma non è serata. (Dall’86’ Giaccherini sv)

Sarri 5 – Il suo Napoli sembrava tornato dopo Udine, ma i conti sono stati fatti senza l’oste. Con le spalle al muro, gli azzurri non hanno saputo prendersi la vittoria e fare bottino pieno in casa nel momento più delicato. La qualificazione è ancora ampiamente possibile, addirittura come primi nel girone, ma andare a Lisbona con l’atteggiamento di stasera equivarrebbe ad un suicidio. C’è molto da lavorare e così poco tempo…

 

 

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy