Si doveva vincere e si è vinto. Ma si doveva anche dimostrare che il Napoli, questo Napoli, un po’ sta cambiando.
In meglio, certo, in quei punti in cui non bastano la qualità e la tattica, ma serve un passo in più all’interno. Quello che trasforma una bella e forte squadra da alta classifica in una grande squadra da vertice.
Il Napoli ci è riuscito, portando a casa una vittoria per metà sofferta e per metà azzannata; il Genoa ha provato a rimanere in partita, ci è riuscito per un tempo, poi crollando sotto i colpi degli azzurri.
Il sinistro di Zielinski, il destro di Giaccherini, le piroette di Mertens; dopo l’intervallo i padroni di casa si sono ritrovati dando il via ad uno spettacolo tutto azzurro.
Non si poteva continuare come nel primo tempo, contratti e compassati, ma non avrebbe potuto farlo neanche il Genoa; Juric aveva preparato perfettamente i suoi, ma lo sforzo fisico elevato non è bastato. Già sul finire del primo tempo gli ospiti avevano calato l’intensità, permettendo ad Insigne e Giaccherini di rendersi pericolosi davanti a Lamanna.
Al Napoli, però, mancava lo spunto decisivo, andando a sbattere contro il muro dei rossoblu.
Ma quando si accende la luce di Dries Mertens, si accende anche quella del Napoli: prima folata che porta al gol di Zielinski, la seconda serve invece a Giaccherini. Il polacco è il vero gioiello della serata per Sarri, perché anche quando i suoi non vanno a mille, riesce a mettere la freccia, pressare, recuperare e poi riproporre, portando alta la manovra.
Bene anche la gestione della gara per gli azzurri; il raddoppio ha praticamente chiuso il match, gli ingressi di Allan, Rog e Pavoletti danno il senso della panchina lunga a disposizione.
Quando, negli anni recenti, il Napoli ha avuto una rosa così lunga e completa?
Ora, però, viene il difficile. Perché se in campionato il proprio dovere (per ora) è fatto, bisogna pensare alla gara di Champions in casa del Real.
Impossibile non parlarne, impossibile non pensarci; tutta Napoli ha già la testa a Madrid. Anche i calciatori azzurri possono liberarsi di ogni fantasma e fantasticare su quello che accadrà al Bernabeu tra qualche giorno.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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