L’esordio del Napoli in questa stagione di Europa League è stato segnato da un sonoro 1-3 casalingo contro il Lipsia. Dopo l’eliminazione dalla Champions League, la seconda competizione europea è stata subito segnata come “inutile” e ieri sera si sono visti i limiti di tale politica rinunciataria. L’Europa è proprio il problema principale della gestione Maurizio Sarri che, oltre i confini italiani e della Serie A, non è mai riuscito a convincere e a dare la sua impronta anche all’estero. Alla sua prima stagione in azzurro, l’allenatore toscano è uscito ai sedicesimi di Europa League contro il Villarreal; la scorsa annata, in Champions, il Napoli è stato eliminato agli ottavi dal Real Madrid che avrebbe poi vinto la competizione; quest’anno, dopo i play-off, i partenopei sono arrivati terzi del girone retrocedendo in Europa League e adesso hanno un piede e mezzo fuori anche da questa competizione.
Sarri non è mai riuscito ad imporre il suo gioco nelle competizioni continentali, raccogliendo solamente delusioni e distruggendo in eurovisione quanto di buono fatto sempre vedere in campionato. In 25 panchine, tra Europa League e Champions League, l’allenatore del Napoli ha raccolto: 13 vittorie, 3 pareggi e ben 9 sconfitte. Suddivise così: 16 partite in Champions con 7 successi, 2 pareggi e 7 sconfitte; 9 presente in EL con 6 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte.
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