In Arsenal-Napoli niente è andato per il verso giusto, ma gli azzurri hanno diversi aspetti per poter credere di riuscire a ribaltare il risultato in casa. 
Non è finita come speravamo, Arsenal-Napoli. Ma si sapeva che loro in casa sono molto forti, al punto da avere soltanto il Manchester City davanti come rendimento interno in Inghilterra. Ma è vero che buona parte del 2-0 con cui gli uomini di Carlo Ancelotti sono usciti sconfitti dall’Emirates Stadium è frutto soprattutto dei demeriti degli azzurri. L’approccio è stato quello non tipico di una grande squadra quale il Napoli dovrebbe invece cominciare a sentirsi ed a ragionare. Sembrava che ci fossero tutti i presupposti per replicare ad una delle grandi sfide europee che lo scorso autunno avevano visto Insigne e compagni strappare applausi in Champions League. Non è andata così purtroppo, ma c’è solo da essere ottimisti per la partita di ritorno. Perché anche il Napoli in casa ha un rendimento notevolissimo in campo internazionale, perché ci saranno sicuramente tanti tifosi e perché l’Arsenal dovrà presumibilmente difendersi. I Gunners sono già stati al ‘San Paolo’ e ne sono usciti battuti.
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Arsenal-Napoli, la rimonta al ‘San Paolo’ è possibile
Il gruppo azzurro deve vedere il ko di ieri nell’andata dei quarti di finale di Europa League come un motivo da cui trarre forza. Lecito quindi attendersi una riscossa motivata dalla unità di intenti dello spogliatoio. Ed anche Carlo Ancelotti, che di situazioni così ne ha già vissute, invita a non fasciarsi già la testa. Se Arsenal-Napoli è finita male, Napoli-Arsenal potrebbe concludersi come tutti noi ci auguriamo. È chiaro che ora quella in programma giovedì 18 aprile diventa la partita dell’anno per gli azzurri. Ci sarà una pressione notevole, molto più che in altre occasioni. Ma la possibilità di poter compiere una impresa sportiva dovrà far si che questo aspetto vada convogliato nella giusta direzione, per far si che il disfattismo ceda il posto alle motivazioni ed alla convinzione. Il Napoli ha tutto per farcela.
