Napoli-Liverpool, all’indomani della vittoria con la Sampdoria, è già partito il match contro la Fiorentina. Ancelotti studia la prima undici Champions
Il day after la vittoria contro la Sampdoria è un giorno dolce, ma non privo di punti interrogativi. La sfida contro i blucerchiati ha visto in campo un Napoli effervescente e in condizione, almeno durante la prima frazione di gioco. Come di consueto, la produzione offensiva degli azzurri è stata quantitativamente e qualitativamente di alto livello. D’altronde, non è un mistero: la formazione di Ancelotti è tra le migliori del campionato in termini di reparto avanzato. Basti pensare ad un calciatore come Younes, che per colpa della qualità dei suoi colleghi, è una delle ultime scelte (ultime, si fa per dire) in attacco.
Nonostante la bella vittoria, però, la sfida contro la Sampdoria ha evidenziato un dato emerso già contro Fiorentina e Juventus. Il Napoli dietro balla e anche troppo. La formazione di Carlo Ancelotti sembra profondamente in difficoltà nel portare un pressing alto compatto e armonico, andando a generare così cattive spaziature tra i reparti. Spaziature che rendono le transizioni offensive avversarie veramente difficili da arginare. Con Meret santo subito su Emiliano Rigoni, il Napoli ha concesso una palla gol gigantesca alla Sampdoria, offrendone anche altre di notevole portata nel corso del secondo tempo. E il non aver preso gol, ieri, è sembrato più un demerito della Samp che un merito degli azzurri.
E’ chiaro che il Napoli contro la Sampdoria abbia patito anche i tanti nazionali rientrati in Italia dopo due settimane da giramondo. Ed è altrettanto chiara che la tensione mentale e le scelte di formazioni contro il Liverpool saranno ben diverse. Guai, però, a minimizzare tutti i momenti di buio visti nel match contro i blucerchiati a questi due fattori. Ancelotti è chiamato a registrare la fase difensiva e a compattare la squadra in fase di pressing.
Contro i Reds non potranno venirsi a generare cattive spaziature, altrimenti gli azzurri rischiano grosso. Mané, Firmino, Salah sono soltanto il tridente di una squadra interamente costruita per far male con quelle transizioni offensive che gli azzurri hanno dimostrato di soffrire tantissimo in questo avvio di campionato. Il tecnico emiliano questo lo sa. Ancelotti avvisato, Napoli mezzo salvato.
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