Spal-Napoli è l’ennesima occasione persa: così lo Scudetto resta un sogno

Il pareggio di Spal-Napoli è l’ennesima occasione persa dalla squadra di Ancelotti. Juventus e Inter restano lontane e anche l’Atalanta allunga.

Spal-Napoli è la storia che si ripete. L’ennesima occasione persa per avvicinare la vetta e fare in modo che lo Scudetto non diventi solo un sogno troppo presto. Dopo i pareggi di Juventus e Inter, infatti, la squadra di Ancelotti aveva la grande chance di accorciare sulle prime però a Ferrara non è riuscita ad ottenere tre punti che sarebbero stati importantissima per la classifica, ma soprattutto per il morale di un gruppo a cui sembra mancare sempre qualcosa per fare l’ultimo passo verso il successo.

Spal-Napoli, un’altra occasione persa: dall’approccio molle all’assalto finale

E dire che il Napoli stavolta l’aveva messa subito in discesa sbloccando la gara dopo pochi minuti grazie al ritrovato Milik. La difesa però, specie nel primo tempo, ha ballato davvero troppo con un Koulibaly a tratti irriconoscibile e un Luperto più incerto rispetto alla bella prova di Salisburgo. Così la Spal prima ha trovato il meritato pareggio e all’inizio della ripresa ha addirittura sfiorato il vantaggio, evitato solo da un grande intervento di Ospina. Nel finale, dopo l’inserimento dei tre spagnoli Fabian Ruiz, Llorente e Callejon, il Napoli ha dato l’assalto alla porta di Berisha ma non è bastato, così la grande occasione è diventata un clamoroso boomerang. Mentre la squadra di Ancelotti pareggiava a Ferrara restando a -6 dalla Juve ed a -5 dall’Inter, infatti, l’Atalanta travolgeva l’Udinese allungando a +3 sugli azzurri. Ma non solo. Poco dopo anche la Roma si è avvicinata al Napoli portandosi solo a -1 dagli uomini di Ancelotti nonostante la gravissima emergenza infortuni. Dopo nove giornate, ovviamente, nulla è perduto ma 17 punti con sole 5 vittorie non sono un bottino da Scudetto. A bruciare, oltre al pareggio di oggi, è soprattutto la sconfitta casalinga contro il Cagliari. Partite che chi vuole puntare al massimo non deve fallire specie se chi sta davanti non sbaglia (quasi) mai.