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Maradona, il San Paolo ai suoi piedi: 37 anni fa la presentazione a Napoli

Diego Armando Maradona si presenta ai tifosi del Napoli: l’ovazione al San Paolo del 5 luglio 1984. Sono passati 37 anni dalla storica presentazione del Pibe de Oro.

Diego Armando Maradona (GettyImages)

L’operazione per portare Diego Armando Maradona a Napoli costò tempo e denaro alla società partenopea. La trattativa con il Barcellona durò più di un mese, con bluff, offerte rifiutate, passi avanti e passi indietro. Alla fine, però, i blaugrana si decisero ad accettare i 13 miliardi di lire.

Già allora Diego era considerato un “crack”, un fuoriclasse. E per questa ragione serviva una presentazione in grande stile. Lo stadio San Paolo si riempì di tifosi, appassionati, tutti accorsi a vedere dal vivo questo calciatore argentino, acquistato per una cifra record e dopo una trattativa estenuante. Prima di salire le famose scalette ed entrare in campo, Maradona fu presentato alla stampa. Poi il tripudio dello stadio.

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5 Luglio 1984, Maradona a Napoli: “Buonasera napolitani”

Diego Armando Maradona (GettyImages)

Tutta la città si bloccò per la presentazione del nuovo acquisto del club azzurro. Allo stadio San Paolo arrivarono oltre 70 mila spettatori, tutti ansiosi ed eccitati per quello che diventerà la leggenda della squadra partenopea. Ma allora ancora non si poteva sapere. L’entusiasmo era alle stelle e Diego se ne accorse. Un’accoglienza così forse non l’avrebbe neppure immaginata.

I tifosi entrarono allo stadio pagando un biglietto simbolico di circa mille lire. Riempirono ogni angolo delle tribune per godersi lo show. Alle 18.30 del 5 luglio del 1984 Maradona salì le scale che collegavano gli spogliatoi al terreno di gioco. All’ingresso in campo, un boato accolse Diego, quasi come se avesse segnato un gol. Un suono che sentì ripetere più e più volte nel corso della sua permanenza in azzurro. Poi l’argentino prese la parola al microfono e si presentò alla piazza. Le sue prime parole colpirono subito il cuore della gente: “Buonasera napolitani“, disse con accento sudamericano. Ma il primo ad essere colpito fu lo stesso Maradona, che rimase incantato e innamorato da tutto quell’affetto.

Sono passati 37 anni e questa volta, nel giorno del ricordo di un caldo pomeriggio d’estate, Diego non c’è più. Ora lo stadio che l’ha abbracciato calorosamente ha preso il suo nome. Il vuoto che ha lasciato è incolmabile e i ricordi del passato vissuto nella città, che l’ha accolto come un figlio e l’ha visto diventare Re, diventano fondamentali per mantenere viva la memoria di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi.

Leonardo Zullo

Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista e telecronista di calcio (maschile e femminile), calcio a 5 e calcio a 8. Appassionato di ogni tipo di sport, dall’atletica al nuoto, con un particolare debole per il mondo del pallone nonostante gli 8 anni di basket. L’NBA ha perso un talento. Dedizione e divertimento le chiavi del successo.

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Leonardo Zullo

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