Dallo sconforto alla gioia in 5 minuti: Insigne cancella le amarezze e prende per mano il Napoli, conducendolo alla vittoria col Venezia.
Una partita di quelle scorbutiche e difficili da portare a casa, complicata terribilmente dall’espulsione diretta di Osimhen nel primo tempo: c’erano tutte le premesse affinché il Napoli si rendesse protagonista di un inatteso flop al ‘Maradona’ contro il Venezia, e invece il dio del calcio ha voluto regalare a Spalletti un esordio con tanto di tre punti. L’equilibrio si è rotto soltanto nella ripresa e dopo l’errore di Insigne dal dischetto: un calcio col corpo all’indietro e pallone dritto in Curva, altro ‘indizio’ relativo ad una possibile serata da dimenticare per il tifo partenopeo.
Un altro errore dagli undici metri per il capitano che, appena trecento secondi più tardi, ha avuto l’opportunità del pronto riscatto: altro fallo di mano nell’area lagunare e altro penalty, di cui Insigne si è subito fatto carico. Il modo migliore per esorcizzare l’errore precedente e svoltare il clima della serata, fino a quel momento denso di rassegnazione: stavolta l’esecuzione è perfetta, Maenpaa è spiazzato e l’1-0 è finalmente realtà. Anche lo sfogo è quasi d’obbligo attraverso l’esultanza sdoganata da Simeone: Insigne mostra ‘los huevos’, simboli di uno spirito battagliero che non verrà mai a mancare fin quando indosserà la casacca azzurra. Un gesto quasi provocatorio, a voler dire: “Sono sempre io, e ho coraggio da vendere”. Ripresentarsi dagli undici metri dopo un errore del genere non era affatto scontato: non per Insigne.
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A fare da cornice alle prestazioni in campo di Insigne resta, come sempre, la tortuosa trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza tra meno di un anno: i discorsi tra le parti sembrano essersi arenati verso un punto di non ritorno, tanto che le altre opzioni (Inter su tutte) hanno assunto una posizione dominante per il futuro del numero 24 azzurro. La sensazione è che Insigne rimarrà quantomeno fino al termine di questa nuova stagione: nel mentre avrà tutto il tempo di prendere la decisione fin qui più importante della sua carriera, ragionando in termini razionali. O anche di cuore, ma in quel caso la strada porterebbe dritti alla sua Napoli. Senza dubbio.
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