Giancarlo Antognoni parla di campionato e possibile pretendente allo scudetto. La sua ricetta svelata in una intervista al Mattino.
Ex campione del mondo con l’Italia di Bearzot nel 1982, Giancarlo Antognoni racconta al Mattino la sua visione delle cose, la sua idea sull’attuale campionato italiano di Serie A, la corsa scudetto tra Milan, Napoli e Inter. Il campionato si vince secondo quella che definisce una vera e propria ricetta. L’esempio più calzante è chiaramente riferito a quel mondiale da sogno. Ecco la ricetta.
Il campionato che viviamo in questa fase è di certo uno dei più esaltanti degli ultimi anni, almeno per quel che riguarda l’incertezza che fino alla fine, c’è da scommetterci regnerà sovrana. Milan, Napoli e Inter sono li, a pochi punti di distanza l’una dall’altra. Azzurri in questo momento forse più ispirati. Giancarlo Antognoni, ex bandiera della Fiorentina e della nazionale di calcio italiano spiega la sua ricetta per lo scudetto.
Per vincere insomma ci vogliono i gol, ci vuole l’uomo forte li davanti. In questo caso secondo Antognoni Victor Osimhen è oggi quello più in grado di cambiare volto alla partita in qualsiasi momento. Questo dato non è certo da sottovalutare in vista dell’ultimo tratto della volata scudetto. Un dato, una ricetta insomma, le parole di chi qualcosa in carriera certo, l’ha vinta.
Il ruolo di Paolo Rossi nella vittoriosa esperienza del 1982 con la nazionale in Spagna. La ricetta di Giancarlo Antognoni passa anche di li. Il ruolo di “Pablito”, la consapevolezza di avere li, in attacco, un calciatore che in ogni momento poteva cambiare volto alla partita. Per lo scudetto, ecco, serve questo. Le gare contro quelle che sono considerate “piccole” sono quelle fondamentali secondo la ricetta Antognoni.
Il Napoli insomma avrebbe tutte le carte in tavola per provare la volata finale. Un attaccante di quelli che ti possono cambiare la partita, una forte decisione e consapevolezza. La ricetta di Antognoni per lo scudetto sembra insomma poter essere applicata in pieno. I tifosi a questo punto non possono far altro che sperare che finisca davvero come in Spagna, e che quel Paolo Rossi, della squadra di Bearzot, porti stavolta la “9” azzurra. Sognare insomma, costa davvero niente.
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