ESCLUSIVA NCLIVE – Fava: “Il Napoli può vincere la Coppa. Pensare che potevo esserci anch’io…”

 

di Nicola Lo Conte

 

Il Napoli può giocarsi di nuovo l’accesso alla finale di coppa Italia dopo 15 anni. Come all’epoca in cui militava tra gli azzurri un giovanissimo Dino Fava. Rispetto ad allora, sono cambiate molte cose, come sottolinea l’attaccante in esclusiva a Napolicalciolive.com: “A parte lo spiraglio della coppa Italia, era un periodo difficile per il Napoli, di forte crisi societaria, e anche in campionato rischiavamo la retrocessione. Oggi, invece, è tutto diverso, c’è una società sana, e la squadra è composta da grandi giocatori che possono giocarsela con tutti. Non so se gli azzurri vinceranno la Coppa Italia, ma certo, hanno tutte le carte in regola per provarci“.

 

PARENTESI SFORTUNATA – Per Fava ci fu poi un’altra esperienza lampo al Napoli due anni dopo. In entrambi i casi, il promettente attaccante non scese mai in campo, e il rapporto si concluse male: “La società decise di puntare su altri giocatori, ma voleva tenermi mandandomi a giocare in serie C1, c’era un accordo con una squadra ma non era una destinazione a me gradita. C’erano dei personaggi poco puliti, alcuni gravitano ancora nel mondo del calcio, ma per fortuna la mia carriera ha preso una svolta positiva da lì in poi“. La scalata di Fava fino alla serie A, e alle prodezze con l’Udinese, è vertiginosa. Poi, la possibilità di tornare a Napoli: “All’avvento di De Laurentiis, Marino mi voleva fortemente. Il progetto era solido, il contratto economicamente vantaggioso, ma non me la sentii di riscendere in terza serie. Anche se, visto com’è andata, forse avrei fatto meglio ad accettare. Ci vorrebbe la sfera di cristallo per certe situazioni…“.

 

SEGNO ANCORA – A 35 anni, Fava gioca ancora, in Seconda Divisione Lega Pro, alla Paganese, e continua a fare ciò che sa fare meglio, ossia segnare: “Mi sto divertendo, è un bel campionato, equilibrato e competitivo, con grossi calibri come Catanzaro e Perugia. Potevamo lottare senz’altro per il primo posto senza le difficoltà economiche che ci hanno costretto a vendere dei giocatori, ma siamo ancora in corsa per i playoff. E’ un bell’ambiente, mi trovo bene, e fin quando mi divertirò a giocare, non appenderò le scarpette al chiodo“.

 

 

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