Sannino premiato nella sua Ottaviano: “Il Napoli è più forte, ma a volte il topolino batte l’elefante”

 

 

dall’inviato Nicola Lo Conte

 

Non se l’aspettava, Giuseppe Sannino, che Ottaviano, il paese che gli ha dato i natali, lo accogliesse con tanto calore. L’allenatore del Siena è stupito di vedere tutta quella gente lì, apposta per lui, nell’incontro organizzato in municipio: “E’ tutto così strano, sono quasi in soggezione. La mia città e le mie origini me le porto sempre dentro, nonostante io sia cresciuto, anche professionalmente, altrove, e questo saluto pubblico mi fa enormemente piacere“. Gli onori di casa sono fatti dal sindaco Mario Iervolino, che insignisce il tecnico 55enne del ruolo di ambasciatore della cittadina vesuviana in giro per l’Italia: “Sannino è un figlio illustre di questa terra, e ne porta alto il nome, a lui l’augurio di una carriera sempre più luminosa“. Ma nonostante la commozione, il clima è anche disteso e goliardico. Sannino si schernisce: “Forse molti qui preferivano vedere Mazzarri…” – e se la ride quando il pubblico, con a capo il sindaco, lo invita a più riprese a lasciare strada agli azzurri sul campo, dando fondo a un’ironia tutta partenopea quando parla della partita: “Per domani che dire, vinca il migliore. Anche se sono convinto che il Napoli sia nettamente più forte, ogni tanto il topolino può battere l’elefante. Ecco…ora potete toccarvi tutti!“. Salvo passare egli stesso ai rituali scaramantici quando l’assessore allo sport Aniello Di Palma auspica il suo avvento sulla panchina del club partenopeo quando finirà, a termini di contratto, l’era Mazzarri: “Manca ancora un anno e mezzo…“. Dopo gli abbracci, e una buona dose di babà e sfogliatelle per suggellare il rituale di bentornato, si ritorna alla rivalità sul campo: all’Olimpico, tra Napoli e Siena, ci andrà una sola.

 

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