LA NOTTE DI TONELLI – Napoli, basta crederci (e non fischiare)

 

Parla di lavoro che paga Tonelli sui social e non potrebbe avere più ragione. Ha atteso Lorenzo, la chance di una big, la condizione fisica adatta e infine la combinazione astrale che, per chi non crede a certe cose, si potrebbe definire con Coppa d’Africa più squalifica.

Non risponde alle polemiche del web, con qualcuno che l’aveva indicato come giocatore in vacanza a Napoli, pronto a prendere lo stipendio e far foto su Instagram. Vive sereno Lorenzo, che affronta con professionalità anche l’impegno con la Primavera di Saurini, a 26 anni. Tutto in funzione di un minuto, il 95esimo, di un retropassaggio tipico di Fifa (odiatissimo su Fifa), servito da un altro panchinaro doc, Strinic, che non crossa, s’incunea, dribbla e getta lo sguardo sul dischetto, dove un’inatteso centrale di difesa è pronto a battere un rigore nei tempi regolamentari.

Urla nella notte a Napoli, per una vittoria che, dato il gran pessimismo partenopeo, pareva irraggiungibile fin dal vantaggio degli ospiti. Poco pubblico al ‘San Paolo’ che, per la temperatura percepita, dovrebbe chiaramente indicare l’amore smodato per questa squadra. Aiuta il fatto che le tribune siano vacanti, così come parte dei Distinti. I pochi intimi dell’impianto non fischiano. Infreddoliti incitano, cantano e infine si ritrovano premiati.

Tre punti fondamentali per il cammino del Napoli di Sarri, che arrivano in maniera fortunosa, tra mille polemiche (che proseguiranno a lungo), con il tecnico che, dopo Firenze, viene oggi definito fortunato, mentre altrove si parla di cinismo. Solite follie e ipocrisie di un mondo assurdo, che resta ancora in parte ancora a un briciolo di calcio vero, old style, nostalgico (come preferite), proprio grazie a personaggi come il buon Tonelli.

 

di Luca Incoronato (Twitte: @_n3ssuno_)

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