QUESTION TIME – Pipita vs. Adl: traditi o traditori?

Higuain
Higuain © Getty Images

Sono state due sberle dritte al volto, inutile nasconderlo. Ha usato il pallone come una mano capace di tappare la bocca ad uno stadio intero. Tanto silenzio che quel “es tua colpa” l’avrebbe potuto sentire anche il diretto interessato dalla tribuna senza bisogno di rivedere il labiale. Ho detestato GH in quel momento, come non mai. Un po’ come la fidanzata che ti lascia dopo averti tradito perché “la trascuravi”. Già durante il riscaldamento avevo fatto finta di non vedere la minaccia da bullo, non volevo spompare l’adrenalina per la possibile remuntada.

Ma quella reazione sul primo gol ha inevitabilmente generato una serie di interrogativi nella mia testa. Il time lapse della telenovela lo conosciamo tutti: dal “I napoletani devono stare tranquilli” della Coppa America, fino al  “Non sarei rimasto nemmeno altri 5 minuti con Aurelio De Laurentiis” della prima conferenza a Vinovo. Uno show di due mesi di tormenti e clausole che tutt’oggi restano confusi nel mistero: chi è stato tradito e chi è il traditore?

Le prime riflessioni arrivano a bruciapelo: per quale motivo un calciatore che ormai con Napoli e col Napoli non avrà più nulla da condividere è ancora cosi ossessionato dalla riabilitazione della piazza? Per cinquantamila fischi che lo mandano in paranoia? Uhm, non credo. E dall’altra parte, come mai il patron, che di certo non è uno che mette le mutande alle parole, non ha mai davvero fornito una replica decisiva ai Pipita-bros per chiudere subito la polemica?

Nel frattempo sono spuntate alcune mail che certificherebbero l’addio ad inizio luglio, un mese prima che ci fosse l’ufficialità del trasferimento: perché questo silenzio da parte del club? Banali questioni di vile denaro o strategia opportunistica?

E poi c’è il domandone che toglie il sonno: l’approdo alla Juve è stata una conseguenza delle trattative – e della volontà – del calciatore oppure la clausola da 90 milioni è stata forzata dal Napoli come conditio sine qua non per la cessione, anche rispetto ad un’eventuale disponibilità – e volontà – del calciatore a trasferirsi all’estero, al fine di evitare l’onda d’odio del popolo partenopeo? Un tradimento c’è stato, tocca individuarne la direzione: ha prevalso la voglia di vincere  dell’attaccante oppure l’indisponibilità di Adl nel concedere manco un centesimo di sconto sulla clausola ha inevitabilmente – e consapevolmente – indirizzato l’affare verso Torino?

Cercavo risposte. Forse anche inutili, a questo punto. Ma volevo, voglio, vorrei conoscere la verità, perché in fondo ho la convinzione che mentano entrambi. Poi ho realizzato che domenica c’è la Lazio, il terzo posto, la rincorsa alla Champions diretta, l’estate salva. Ho pensato alla squadra, a Reina, a Marek che vuole fare Maradona, ai tre nanerottoli, alla solitudine di Tonelli. A Sarri, ed a quanto gli sia costato indossare la giacca ed abbracciare Tavecchio per ritirare i premi. Cosi Higuain, insieme al fratello, l’ho spedito in viaggio vacanza verso il paese remoto, senza badare a spese. Offre De Laurentiis, è tutto pagato.

 

di Marcello Mastice (Twitter @marcellomastice)

Impostazioni privacy