QUI BENEVENTO – Caso Lucioni, la Procura chiede un anno di stop ma riconosce la buona fede

Benevento

Dopo una lunga attesa il momento della verità sta per arrivare. Un anno di squalifica per Fabio Lucioni: questa è la richiesta della Procura Nazionale Antidoping per il capitano del Benevento, trovato positivo ad un controllo del 10 settembre, nel quale era emersa una positività di Lucioni al clostebol, una sostanza ritenuta dopante. Per il medico sociale Walter Giorgione sono stati invece richiesti 4 anni di squalifica.

Benevento, caso Lucioni: la nota dell’avvocato Damiani

Secondo quanto emerge dalla nota del legale del Benevento, l’avvocato Sticchi Damiani – si legge su ‘OttoPagine’ – la Procura ha accertato che il clostebol è stato assunto da Lucioni perché contenuto in uno spray cicatrizzante prescritto dal dottor Giorgione e non quindi a fini di doping. Fabio Lucioni è stato trovato positivo dall’Antidoping dopo la gara del Benevento contro il Torino e da allora non può più scendere in campo. La Procura – si legge nella nota – ha quindi accertato: “che non c’era alcun tentativo da parte del Lucioni di imbrogliare”. Partendo dalla pena massima di 4 anni, la richiesta della Procura si dimezza per mancanza di intenzionalità e si dimezza ulteriormente per l’assenza di colpa o negligenza. Riconosciuta quindi la sostanziale buona fede del calciatore, la cui unica colpa è quella di non aver richiesto al medico informazioni sul farmaco assunto. Una base di partenza importante per la difesa, che al Processo impugnerà la richiesta per scagionare Lucioni. Da Benevento filtra ottimismo per la chiusura di una vicenda incresciosa, che ha dato un’ulteriore batosta ad una piazza già depressa dopo le prime sconfitte stagionali. Ora la situazione sembra diventata difficilmente recuperabile, ma quantomeno il ritorno in campo del capitano potrebbe regalare un momento di gioia in una situazione praticamente disperata.

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