Il Sarrismo raccontato da Marcello Carli e Arrigo Sacchi

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FOTO: napolicalciolive.com

Uno stile di gioco unico, ma soprattutto il sentimento e la passione al centro di tutto. La bellezza rivoluzionaria con l’ambizione di cambiare il mondo. Dopo la frase simbolo pronunciata da Maurizio Sarri al termine della sfida vinta dal suo Napoli contro il Genoa (“Andrei fino al palazzo a prendermi il potere), il Sarrismo è ormai una realtà ammirata anche dal suo stesso inconsapevole inventore. Un modo di intendere il calcio in maniera differente rispetto alla massa, il desiderio di far divertire il pubblico come obiettivo principale.

Ma quest’anno il Sarrismo è qualcosa di più. È una squadra che vince, lotta e tiene vivo un campionato che per la prima volta vede in bilico la supremazia della Juventus. Un vero e proprio assalto unico in Europa. L’exploit degli azzurri ha reso la serie A l’unico tra i maggiori campionati europei ad essere ancora avvincente e tutto da decidere. Nessun distacco abissale come in Germania, Spagna, Francia ed Inghilterra. In Italia ci sono due squadre che lottano per il potere. Merito del Sarrismo e di una rosa che ha deciso la scorsa estate di stabilire un patto scudetto e regalare un sogno alla città.

Sarrismo, la bellezza prima di tutto

tifosi Napoli Sarri
I tifosi per Maurizio Sarri © Getty Images

Un sentimento che ha colpito tutti, anche Pep Guardiola colpito dal gioco mostrato dal Napoli. A rivelarlo è stato Arrigo Sacchi che ha raccontato di uno scambio di sms con il manager del Manchester City: “Scrisse: ‘ma questi quanto giocano bene? Nessuno lo fa così in Europa’. Eppure, se ci pensate, il Napoli non ha nemmeno un top-player sulla carta. Io stesso avevo una squadra con grande forza, che tra i partenopei è assente. Devono giocare sui sincronismi, sulla freschezza, sull’entusiasmo: appena calano, emergono i limiti. Il Napoli è talmente avanti, che chi lo critica lo fa solo perché non lo capisce. Quello che ha realizzato Sarri sarà ricordato da tutta la città. Non eravamo abituati ad assistere a spettacoli del genere nel campionato italiano”. L’ennesimo attestato di stima arrivato dopo la conquista del Premio Maestrelli. In occasione della premiazione Maurizio Sarri ha voluto ringraziare Marcello Carli, ex ds dell’Empoli.

Un atto dovuto, un riconoscimento per la fiducia riposta in lui. Lo stesso Carli ha snocciolato ad RMC SPORT i capisaldi di ciò che poi è diventato il Sarrismo: “A Empoli ha imparato che il cambiamento non è un handicap, ma è una opportunità per dare il via a un nuovo ciclo. In quella realtà ogni stagione dovevamo cedere i due-tre giocatori migliori, ma questo gli dava anche l’opportunità di conoscere ogni anno giocatori nuovi. Il rapporto è stato talmente di stima e di affetto che tutto è stato facile. Per ritornare a capire che il mondo ha anche cose belle all’inizio ha avuto bisogno di qualche attestato di fiducia. Ma il resto è tutto merito suo perché ha valorizzato un gruppo di giovani che sono diventati calciatori importanti”. E infine sulla questione rinnovo, Carli chiarisce a tutti come Sarri vive realmente questa situazione: “Il contratto per lui è un non problema, lui deve portare a fondo la sua missione. Poi se è convinto di restare resterà, perché per Sarri i soldi non sono un problema. Conoscendolo, in questa pausa non prenderà decisioni sul suo futuro, sarà lì a studiare per vincere a Sassuolo. E’ totalmente preso dal campionato straordinario del Napoli”. Conquistare l’obiettivo, senza pensare ai soldi, l’ennesima rivoluzione silenziosa di Maurizio Sarri.

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