Napoli-Chelsea, la protesta dei tifosi contro il caro-biglietti

 

di AntonioPapa

 

Appena sono stati resi noti i prezzi dei biglietti per Napoli-Chelsea è apparso subito lampante che alcune scelte non sarebbero state accolte di buon grado. Così è stato: monta forte la protesta dei tifosi per il costo esorbitante dei tagliandi. Su Facebook e su Twitter si moltiplicano messaggi di dissenso nei confronti della società, che ha imposto il settore ‘distinti’  a 100 euro, ma si sta già diffondendo qualche iniziativa concreta, come quella di boicottare il match e guardarlo in tv. E’ il caso di una pagina appena nata su ‘Facebook’, che si oppone al caro biglietti proponendo di disertare lo stadio. Il suo gestore Andrés De Amado ci ha inviato una lettera che è una sorta di ‘manifesto programmatico’ del gruppo: riceviamo e pubblichiamo integralmente:

 

La nostra protesta nasce come monito per tutti i napoletani a riflettere. Nata su Facebook – alla pagina “Napoli vs Chelsea: diserta lo stadio” – non è divulgata semplicemente in funzione dei famosi “100 euro” del settore distinti, ma tocca un aspetto più profondo. Non è contro l’operato della società calcio Napoli che fin qui sicuramente ci ha portato a grandi risultati. Dopo aver preso visione dei costi dei tagliandi per la partita di Champions League fra Napoli e Chelsea, siamo rimasti indignati per una speculazione assurda e ingiustificata nei confronti non solo del tifoso, ma del napoletano in quanto cittadino. A nostro avviso ogni persona deve avere la possibilità di poter accedere al San Paolo in occasione di qualsiasi partita, e purtroppo le curve non bastano per tutti coloro che vogliono supportare i propri beniamini, pur non disponendo di salari molto consistenti. Un settore come quello dei distinti, non certo d’élite, dove spesso e volentieri si è costretti a guardare la partita in piedi, dove padri di famiglia vorrebbero portare i loro figli a godersi un po’ di calcio, non può avere un prezzo d’ingresso così alto. Un lavoratore che guadagna 1200 euro al mese, con famiglia e fitto da pagare, non può esser messo in condizione di spendere 1/10 del suo stipendio per un ottavo di finale in uno stadio fatiscente. Parliamo di un impianto non certo così all’avanguardia, che si è costretti a raggiungere tre, quattro o anche cinque ore prima di una partita pur di trovare un posto a sedere e non ritrovarsi nella parte laterale del proprio settore.

Già, perché lo stadio non prevedere una distinzione tra aree dello stesso settore e dunque puoi capitare in un area laterale pur pagando lo stesso prezzo di un’area centrale e per di più, qualora non trovassi il ticket per la parte superiore, non ti rimane altra scelta che prendere l’inferiore, magari anche laterale; ma il costo è sempre quello. Questa di fatto è un’ ingiustizia e siamo stanchi delle parole del presidente e dell’ amministrazione comunale che si passano la patata bollente ogni qualvolta si parli di stadio. Davvero banale la soluzione fornitaci per risolvere il problema: “non è un obbligo acquistare il biglietto”. Il problema è: quanti vorrebbero farlo ma non possono? Il prezzo stabilito nega di fatto la possibilità a tutti di poter partecipare all’evento sportivo, in quanto non tutti possono spendere una cifra simile per la partita. Il costo del biglietto è un’imposizione classista per uno sport che è invece popolare, oltre che una mancanza di rispetto ed una grande offesa all’intelligenza dei tifosi che da decenni militano allo stadio. In questi giorni è stata diffusa la notizia che i prezzi di questa partita sono in linea con quelli delle altre partite degli ottavi di Champions, ma in realtà non è così. Se prendiamo in considerazione ad esempio i prezzi della partita Milan vs Arsenal notiamo che il settore arancio (i distinti del S.Siro) arriva a toccare anche i 120 euro, ma la cifra di partenza è di 50 euro per lo stesso settore, dato che ci sono tantissime fasce di prezzo e si viene incontro un po’ a tutti. Lo stesso vale per Inter-Marsiglia, dove il secondo anello arancione, che equivale ai “distinti superiore” del S.Paolo, costa 35 euro e il terzo anello rosso addirittura 15 euro! Per non parlare delle partite europee dove ad esempio puoi assistere a Cska Mosca vs Barcellona con 22 euro nel rispettivo settore “distinti”.

Non capiamo perché noi napoletani dobbiamo pagare più di tutti per poter assistere ad una partita così importante. Magari ci saranno anche costi di gestione superiori, ma se i prezzi fossero rimasti invariati avremmo assistito ad una grande dimostrazione d’amore del presidente nei confronti di noi cittadini e tifosi del Napoli. La nostra non è una lamentela sterile proprio in virtù di questa disparità che esiste con le altre partite europee. Il passaggio del turno di Champions League deve essere un premio non solo per presidente e calciatori, ma soprattutto per noi tifosi, che meritiamo questa partita. Abbiamo sostenuto la squadra anche nei momenti di difficoltà; siamo stati definiti “occasionali”, quando per noi “l’ occasionale” è proprio colui che non si oppone a quest’indecenza, magari perché ha conservato i soldi per la ”partita della vita”. Questa gente sappia che ci sono tantissimi abbonati dei distinti, molti da anni, che non hanno intenzione di andare allo stadio, dato che neanche gli abbonati possono usufruire di agevolazioni come accade in altri stadi d’Europa. Che sia Albinoleffe o Chelsea, chi va allo stadio merita rispetto e non possiamo accettare le condizioni economiche che ci ha imposto la società! Buoni si, ma fessi no. MERITIAMO RISPETTO..NOI NON CI STIAMO…QUINDI DISERTIAMO!!!

 

 

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