To believe, or not to believe? That is the question…

 

di Nicola Lo Conte

 

Il capitombolo interno contro l’Atalanta ha aperto molti interrogativi sul finale di stagione del Napoli, apparso scarico fisicamente e mentalmente in molti elementi. Ci si chiede dunque cosa ci si debba aspettare dalla squadra nelle ultime gare di campionato. Partiamo da due dati di fatto. Il primo, è che dal punto di vista della classifica è rimasto quasi tutto invariato con le sconfitte di Lazio e Udinese, dunque, numeri alla mano, la rincorsa alla Champions sarebbe ancora possibile, visti anche i numerosi scontri diretti in programma da qui alla fine. Il secondo, è che il Napoli, con i problemi che ha in questo momento, sembra oggettivamente avere ben poche possibilità di riuscire nell’impresa.

A questo punto diventa un problema di atteggiamento, sia da parte della squadra che dell’ambiente attorno ad essa. Bene ha fatto il presidente De Laurentiis a rendere visita alla squadra, e a ribadire la massima fiducia nelle sue potenzialità. Ma stonano decisamente, in questo senso, le dichiarazioni rese da Hamsik sul suo sito ufficiale a margine della sconfitta coi bergamaschi: quel “non parteciperemo alla Champions il prossimo anno” sapeva tanto di resa incondizionata. Eppure mancano sei gare alla fine, può succedere ancora qualsiasi cosa, basta ricordarsi di come il Napoli da metà febbraio in cinque gare abbia ricucito uno strappo dal terzo posto che di punti ne contava dieci invece dei sei attuali.

Vedere uno dei propri alfieri che getta la spugna così presto, avvilisce e mortifica le ambizioni di un’intera piazza, anche in vista di una finale, quella del 20 maggio, cui tengono tutti. Ad ogni modo, facciamo sfoggio di ottimismo e vogliamo credere che quello dello slovacco fosse solo un momento di sconforto e di delusione. Cannavaro, da buon capitano, oggi ci ha messo la faccia, e ha ribadito che tutto il Napoli crede in un buon finale di stagione, perchè vincere aiuta a vincere. E del resto, siamo del parere che la prospettiva degli azzurri sia privilegiata: grazie all’accesso in finale di coppa Italia, la partecipazione alle coppe europee del prossimo anno è stata blindata a prescindere e dunque il problema di guardarsi le spalle non sussiste; inoltre, speriamo che l’ambiente abbia la maturità di non pretendere a tutti i costi la Champions per il secondo anno di fila, ricordandosi che dopotutto la più importante competizione europea è stata centrata solamente tre volte in ottantacinque anni di storia. L’incoraggiamento però va meritato: nell’auspicio che da domenica, a Lecce, ci sia una squadra disposta a mettere sul campo tutto quello che ha.

 

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