ESCLUSIVA NCL – Avv. Tuccillo: “Napoli non responsabile se all’oscuro della combine”

 

di Nicola Lo Conte

 

Napoli e il Napoli si sono risvegliati stamattina con l’ombra di un coinvolgimento nel calcioscommesse: la pubblicazione dell’interrogatorio avvenuto poco meno di un anno fa nella procura di Napoli con protagonista Matteo Gianello, ex portiere azzurro, ha svelato un tentativo di combine della gara Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010, gara terminata 1-0 per la squadra genovese. Per conoscere possibili implicazioni della vicenda per la società di De Laurentiis, Napolicalciolive.com ha contattato in esclusiva l’avvocato Enrico Tuccillo, noto penalista.

 

RESPONSABILITA’ POSSIBILE – Il giurista sgombra subito il campo da equivoci ed esclude gli scenari più catastrofici: “Da quanto ho appreso, Gianello avrebbe tentato di coinvolgere i compagni Cannavaro e Grava nella combine, ma questi si sarebbero rifiutati. Non essendosi concretizzato l’illecito, i gradi maggiori di responsabilità sono da escludere certamente”. Ma non si può ugualmente stare tranquilli: “Il problema nasce dal comportamento dei giocatori in esame successivamente al tentativo di illecito: così come prescritto dal codice di giustizia sportiva, essendo essi tenuti al principio della lealtà sportiva dell’art.1, e non avendo informato la procura federale (art. 7 comma 7, ndr), la società può incorrere nella responsabilità oggettiva”.

 

NAPOLI COINVOLTO SOLO SE PARTE ATTIVA – Credo tuttavia che se il Napoli non è venuto a conoscenza dei fatti, niente possa venirgli imputato – prosegue Tuccillo – Si può far carico dei comportamenti antisportivi dei tesserati alla società solamente se ne viene accertata la compartecipazione: nel caso di specie, il Napoli non poteva sapere, anzi essendo parte lesa una sanzione risulterebbe paradossale”. Dipenderà tutto, quindi, dal comportamento effettivamente tenuto dalla società e da cosa dunque potrà emergere nel prosieguo dell’inchiesta: “Ci sono cose di cui non possiamo essere a conoscenza. Certo, se la dirigenza del Napoli si rivelasse connivente con tutti i reati contestati, il coinvolgimento sarebbe naturalmente più grave”.

 

ALLA FINESTRA – La materia è tuttavia controversa, e i confini tra le varie fattispecie sono piuttosto labili: “L’interpretazione del diritto è sempre cosa complicata, nel caso dell’ordinamento sportivo più che mai. Non si può far altro che attendere gli sviluppi; ma alla possibilità che la società paghi per atti di un proprio tesserato sui quali non poteva intervenire, mi ribolle il sangue”.

 

 

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