Bigon e le strategie per il Napoli che verrà

 

Luci spente: si parte così, rimanendo nella penombra, per sfuggire alla ribalta, per starsene appartati, per non alimentare la concorrenza e ritrovarsi in un’asta pericolosa. Il basso profilo è una scelta di vita: Riccardo Bigon l’ha sposata in tempi non sospetti, standosene un passo dietro, e l’avvento del mercato non modifica l’atteggiamento, che poi è strategico, oltre che naturale. E’ un’altra estate rovente (ce n’è una fresca, forse?), da attraversare con la corazza o persino mimetizzato, la soluzione scelta da Bigon in un paio di circostanze per andarsene in Spagna evitando di accomodarsi in tribuna autorità o nelle aree riservate agli ospiti delle società: meglio accomodarsi anonimamente in tribuna, pagare il biglietto e dare un’occhiata a Luis Filipe (27) dell’Atletico Madrid, monitorato nel corso di un blitz d’un mese fa, una toccata e fuga utile per accumulare ulteriori nozioni. Ma sarà un trimestre bollente su vari fronti, perché la programmazione non prescinde dai calciatori in prestito – quelli in casa, quelli in giro – e dalle scelte da fare: Goran Pandev (29) rientra nel listone di coloro che son sospesi ma i segnali lanciati al calciatore sono inequivocabili e tendono ad ipotizzare una possibile riconferma, che avrà bisogno di una serie di combinazioni da incastrare. Il destino di Pandev, comunque, prescinde dagli sviluppi della vicenda Lavezzi-Inter: il quarto tenore può diventare anche il terzo, dunque.

TIRO MANCINO – Si comincia dal centro (o da quel che propone il mercato), perché l’esigenza principale nell’organico è un quarto mediano in interdizione da affiancare a Gargano, Inler e Dzemaili ma soprattutto un esterno di fascia sinistra che possa consentire varietà nei cambi, per una stagione concentrati sulla turnazione tra Maggio, Zuniga e Dossena. Luis Filipe ha corsa, fisico ed anche un’età tutto sommato aderente alla filosofia, anche se Aly Cissokho (25) sfoggia una carta d’identità più invitante: la sfida sull’out è lanciatissima, ma la concorrenza rimane rilevante, comprende anche Armero (26) colombiano dell’Udinese che sa parecchio dell’Italia.

MEGLIO GIOVENTU’ – Il progetto ha una definizione ormai consolidata, procede da otto anni su basi concrete, s’ispira alle idee e Bigon cercherà di assecondarlo seguendo le indicazioni che arrivano dai campi: in Spagna c’è talento argentino, tanto, e Mateo Musacchio (22), precipitato in B con il Villarreal, può rappresentare una soluzione per il centro-destra, la zona di competenza di Hugo Campagnaro, che ha bisogno di un omologo, avendo Fernandez dimostrato di sapere essere soprattutto centrale. Altra pista percorribile coduce a Diego Godin (26), uruguayano, un altro che impiegherebbe nulla ad integrarsi in una formazione che ha sposato la scuola sudamericana.

LA FANTASIA – Lavezzi, obbligatoriamente, dà il ritmo al mercato offensivo ma intanto rimane elevata l’attenzione su ciò che brilla altrove: Gaston Ramirez (22) resta tra le priorità, nonostante la complessa partecipazione (70% Bologna, 30% Penarol), ma quei piedi allo zucchero filato e quella versatilità tattica inducono a considerarlo tra gli animatori dell’estate. La gioventù baciata dagli dei in Spagna si spreca e Iker Muniain (20) dell’Atletico Bilbao rientra di diritto tra i fenomeni da monitorare ad oltranza, per capire gli spiragli esistenti. Manolo Gabbiadini (21) è stato chiesto la settimana scorsa a Pierpaolo Marino, dopo sei mesi di appostamento. La precedenza è per Goran Pandev: s’accenderanno le luci intorno san Siro, per (ri)parlarne con l’Inter…

 

Corriere dello Sport

 

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