Napoli, desiderio di stupire ancora

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Ci sono cose che si pensano e però non si raccontano in giro: c’è la voglia matta di stupire a modo loro, ribadendo la solennità del progetto e la propria capacità di stupire. Il top player che non t’aspetti è il tormentone di un’estate attraversata con lo sguardo perso nell’orizzonte e tra la conferma di Pandev – e relativa promozione a tenore titolare – e l’investitura a Insigne – a talento da lasciare esplodere tra le proprie mani – ciò che resta delle perlustrazioni è la scrematura dei ‘papabili’ ma anche qualche segreto inconfessabile: e per sentirsi sempre più vicini alla Juventus e al Milan, per autorizzare il San Paolo a lasciarsi andare, il Napoli intende ricominciare da tre, da un difensore, da un centrocampista e da un esterno dotati di assoluto spessore.

L’inconfessabile desiderio di De Laurentiis, Bigon, Mazzarri è scandito da un’evoluzione naturale d’una filosofia che nell’ultimo triennio ha consentito di conquistare una Coppa Italia, di meritare una qualificazione in Champions, con percorso a effetto speciale, e due passaggi per l’Europa League: la crescita, a questo punto, riconduce dritti nell’elite d’un calcio rivoltato attraverso il fair play finanziario già abbondantemente attuato, grazie al salary cap modello partenopeo largamente consolidato e in virtù d’un 3-4-2-1 divenuto schema da esportazione. La tentazione è in quel bandierone rossobiancoeverde da brandire, o comunque nel ruolo da protagonista da recitare: l’assalto agli Skrtel, ai Cuadrado e agli Armero può essere lanciato; guardandosi anche altrove, ovviamente. Perché poi il campo chiederà la parola.

Fonte: Corriere dello Sport

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