Quagliarella nega qualsiasi coinvolgimento nel calcioscommesse

 

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Zero dichiarazioni a microfoni e taccuini, poche parole davanti al pool del procuratore Stefano Palazzi. Per Fabio Quagliarella, l’audizione alla Procura della Federcalcio è servita a negare qualsiasi tipo di coinvolgimento nell’inchiesta sportiva sul calcioscommesse. Il giocatore della Juventus, accompagnato dal proprio legale e ascoltato per poco più di un’ora e mezzo, era stato convocato per rispondere sulla tentata combine, rifiutata secondo le ammissioni dello stesso autodenunciante – l’ex terzo portiere del Napoli, Matteo Gianello – per Sampdoria-Napoli 1-0 del 16 maggio 2010. Assieme all’ex attaccante dei partenopei sono stati interrogati l’assistente infermiere Angelo Iacovelli (interrogato a Bari) e i calciatori Federico Piovaccari (Sampdoria), Luca Ariatti (Pescara), Paolo Acerbis (svincolato), Dario Passoni (Folzano), quest’ultimo già fermato per 14 mesi nell’ultimo processo sportivo, quando aveva patteggiato tale squalifica per due illeciti contestati.

E oggi nuovo round. Tocca ai pentiti Filippo Carobbio (Siena) e Andrea Masiello (Atalanta) sfilare in Procura. L’ex capitano del Bari verrà ascoltato su quanto già confessato ai magistrati del capoluogo pugliese, in particolare le tentate combine della partita Udinese-Bari 3-3 del 9 del maggio 2010 e delle gare contro Lecce, Cesena e Bologna del 2010-11. Carobbio, interrogato per sette ore e mezza lo scorso 29 febbraio e squalificato per 20 mesi dopo il patteggiamento dell’ultimo processo, dovrà invece confermare le accuse mosse all’attuale tecnico della Juve, Antonio Conte, sulle partite Novara-Siena 2-2 del 30 aprile 2011 (“lo stesso Conte ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio“) e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011 (“fummo tutti d’accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all’AlbinoLeffe“). Inoltre, il pool di Palazzi gli chiederà conto anche delle dichiarazioni rese ai magistrati di Cremona su Siena-Varese 5-0 del 21 maggio 2011 (“Ferdinando Coppola – si legge nel verbale di Carobbio – entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c’era la possibilità di perdere la partita. In seguito ho appreso da Stellini che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico“).

Il procuratore Palazzi e il suo ufficio stanno prendendo in seria considerazione la possibilità di portare avanti le inchieste su un doppio binario. Il primo, più veloce, riguarderebbe i casi legati alla responsabilità diretta (rischiano Siena, Lecce, Grosseto, e forse anche il Pescara) con un processo da allestire già in agosto per evitare problemi con la compilazione dei calendari dei campionati. Un secondo processo, da avviare dopo aver ricevuto tutte le carte dalle Procure di Cremona e Bari, si aprirebbe invece a campionati in corso e riguarderebbe posizioni legate alla responsabilità oggettiva.
La nuova strategia al vaglio della Procura è stata confermata anche dal direttore generale della Federcalcio, Antonello Valentini: “La Procura sta facendo un lavoro davvero impari – ha dichiarato su Gr Parlamento – Credo che il procuratore stia pensando a una sorta di corsia preferenziale per i procedimenti che dovessero richiedere deferimenti per responsabilità diretta. Questo per accelerare al massimo il procedimento, tenendo presente che vanno garantiti comunque tre gradi entro l’inizio del campionato”.

 

Fonte: Il Mattino

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