Da Roma: “Klose da applausi, Napoli incoerente. Dov’era il fair play quando vinsero 4-3…?”

 

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La sconfitta della Lazio contro il Napoli, perentoria, con un netto 3-0 e con un rigore sbagliato, ha lasciato qualche strascico polemico, una discussione sulla moralità di un calcio che sembra sempre più marcio. L’episodio scatenante è stato il gol di Miroslav Klose al 4′ segnato con la mano. Dopo le accese polemiche dei calciatori azzurri, l’arbitro non ha convalidato il gol grazie alla ‘confessione’ dell’attaccante tedesco. Qualcuno ha tracciato un parallelo azzardato, paragonando il gesto alla celeberrima ‘mano de dios’ di Maradona durante il mondiale ’86 in Messico. Ma come se non bastasse, si è dirottata la discussione sulle qualità morali dell’organico azzurro, riprendendo l’ormai famoso match terminato 4-3 per gli azzurri. ‘Lalaziosiamonoi.it’ scrive così: “Napoli, 3 aprile 2011. Super sfida da Champions tra la Lazio e i partenopei al San Paolo. Quel giorno non si poteva presagire la maledizione-Banti. La gara non risparmia sorprese e colpi di scena. Siamo sul 2-2, Brocchi dalla lunga distanza lancia un bolide che sorprende De Sanctis impatta sotto la traversa supera la linea di porta e poi esce. Tutti, da Reja ai biancocelesti in campo, dai tifosi sugli spalti a quelli davanti la tv, non hanno alcun dubbio. Il pallone era clamorosamente dentro, aveva clamorosamente superato la linea di porta. Tutti se ne sono accorti, tranne il solito polemico Mazzarri, stranamente De Sanctis colpito fulmineamente da cecità, l’arbitro Banti e l’assistente Maggiani e il gol fu così annullato. Arriverà poi l’autogol di Aronica è vero, ma gli errori quel pomeriggio di primavera non si fermano lì. Anche il 3-3 del Napoli sarà a dir poco sospetto: Banti fischia un calcio di rigore per i partenopei, sotto la lente d’ingrandimento il fallo non troppo solare di Biava su Cavani. Sotto la lente d’ingrandimento ancor di più il sospetto fuorigioco del Matador prima del presunto fallo. 

Salto nel presente, ancora Napoli, ancora San Paolo. Klose, la Mano de Dios e l’incoerenza dei partenopei. Ledesma batte il calcio d’angolo, il Panzer spizza di testa e sorprende De Sanctis. La palla è in rete, gol. Gol? Furia del portiere, furia – neanche a dirlo – di Mazzarri che altro che cinquanta sfumatura di grigio sul volto violaceo di rabbia. Classe e superiorità del campione, Miro ammette di averla toccata di mano. Gol annullato, poi come i rintocchi per un condannato a morte arriveranno uno dopo l’altro i gol di Cavani. Riflessioni post partita: complimenti Klose, sei un esempio per questo calcio marcio, sei un esempio per il calcioscomesse per le partite truccate per le sviste arbitrali, sei un esempio per tutti i bambini e lo dice pure Cambiasso. Complimenti Klose, sei un esempio di signorilità e di pieno stile Lazio. Ma poi un’altra riflessione sorge spontanea, quella sulla coerenza di un Napoli – guidato dal suo condottiero Mazzarri – sempre pronto a lottare contro i soprusi, le sviste arbitrali e gli errori di valutazione. De Sanctis perchè quel 3 aprile 2011 non hai ammesso a Banti che il pallone di Brocchi era nettamente dentro la porta? O Mazzarri perchè non hai detto a Banti che sempre quel giorno Cavani era in fuorigioco e dunque quel rigore non andava fischiato? La coerenza quella sconosciuta, in un mondo – e specialmente quello del calcio – che va avanti a trucchi imbrogli e furbizia, che valore ha il bel gesto di fair play di Klose?

 

Una riflessione sorge spontanea. In quel Napoli – Lazio 4-3 c’era ben poco da confessare, gli errori  furono scivoloni tecnici da parte della terna arbitrale e non furbate dei calciatori azzurri, è bene sottolinearlo. Nella partita di ieri le telecamere hanno ripreso nitidamente un Klose raggiante e pronto a festeggiare il gol siglato con la mano, subito prima dell’improvvisa redenzione e la conseguente confessione del peccato all’arbitro. Probabilmente, come sottolineato dallo stesso Mazzarri, il calciatore ha semplicemente avuto paura di una sicura squalifica con la prova Tv. Se si vuole invece credere a un mondo pulito e alla favola di San Klose, si è liberi di farlo. La verità in fondo a questa storia è che forse il gol di Klose avrebbe cambiato inesorabilmente le sorti dell’incontro a favore dei biancocelesti, questo sì, ma i se e i ma nel calcio non sono previsti. Il campo ha parlato, il Napoli ha meritato di vincere con una prestazione esaltante, e questi finti buonismi e falsi moralismi lasciano sinceramente il tempo che trovano.

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